Ogni celebrazione è meritevole di un qualsiasi simbolo per farsi riconoscere, per cui per ogni Cristiano, la Pasqua ha quello della Resurrezione. Purtroppo a noi esseri umani tale privilegio non è concesso, per cui dobbiamo “accontentarci” che quest’evento magnifico può accadere almeno al cibo, soprattutto uno in particolare, la Pizza che si è da sempre prestata ad un’evoluzione nel tempo. Diventando così la Pizza di Pasqua che si adorna con una storia particolare che quasi vuole testimoniare perchè scelta per questa celebrazione religiosa. Infatti questa nasce come lievitato del Centro Italia, per poi subire nella geografia e nella storia parecchi ritocchi, tipica delle Marche, ma anche dell Umbria, infatti insignita da questo merito.

Ebbene si, assumendo il ruolo della Pizza di Pasqua è ancora possibile, perché citando una famosa esclamazione del film Frankestein: “Si può fare!”. Soprattutto adesso, per sperare che la Pizza oltre che un’evoluzione possa ottenere una resurrezione nel gusto, e non semplicemente diventando gourmet, quindi con l’aggiunta di gusti in più, ma modificando anche un pò della sua tipica forma.

Infatti le tante varianti regionali testimoniano come l’adattabilità del prodotto può permettere come ci si possa divertire anche dietro ai fornelli. Perchè è proprio così, l’ultima resurrezione della pizza è così in questo caso, non esige più un banco su cui ammaccare farina ed unire gli ingredienti, ma semplicemente serve un piano cottura su cui ripetere i passaggi per la preparazione, come ci suggeriscono altri colleghi, che riproponiamo:

Prima di iniziare a preparare la pizza di Pasqua, è importante far sì che tutti gli ingredienti siano a temperatura ambiente.

Innanzitutto bisogna preparare il cosiddetto lievitino, sciogliendo 25 gr di lievito di birra in mezzo bicchiere di latte tiepido.

Disponete 100 gr di farina sulla spianatoia, aggiungete un cucchiaio di zucchero e unite il lievito, impastando con le mani fino ad ottenere un panetto morbido. Mettete a lievitare in un recipiente in un luogo tiepido e privo di correnti d’aria, fino al raddoppio del volume.

Preparare l’impasto della Pizza di Pasqua

Ammollate l’uvetta in acqua tiepida. A questo punto mettete nella planetaria con il gancio la farina rimanente, lo zucchero e la scorza di limone e arancio. Quindi aggiungete una alla volta le uova leggermente sbattute. È importante utilizzare delle uova molto grandi, se non le aveste a disposizione utilizzatene 3 più piccole.

Fate amalgamare molto bene e unite anche il burro e la margarina a pezzetti poco alla volta lasciando incorporare ad ogni aggiunta. Arrivati fin qui, aggiungete il latte avanzato lasciandone da parte mezzo bicchiere in cui scioglierete il restante lievito. Quando l’impasto della Pizza di Pasqua comincerà ad assumere consistenza, aggiungete il lievitino e il rimanente latte con il lievito. Lavorate fino a che sulla pasta si saranno formate delle bolle di aria.

Ora unite alchermes, rum, succo di arancia e vanillina. Amalgamate fino a rendere omogeneo il composto. Strizzate e asciugate l’uvetta, infarinatela insieme alla cioccolata e aggiungetela all’impasto, lavorando bene. Imburrate e infarinate la tortiera che dovrà essere alta almeno dieci centimetri e larga 22/24 cm. La potete trovare in negozi specializzati di articoli da cucina.

Lievitazione e cottura

Lasciate lievitare la pizza di Pasqua coperta da un canovaccio umido in un luogo caldo fino a che l’impasto non avrà raddoppiato il suo volume, quindi spennellate la superficie con il tuorlo sbattuto e il latte.

Cuocete a 170 °C in forno statico per circa un un’ora, posizionando la torta nella parte bassa del forno. Una volta che la pizza sarà in cottura non aprite il forno prima di un’ora.

Una volta cotta, sfornate la pizza di Pasqua e lasciatela intiepidire nella teglia, quindi capovolgetela delicatamente su di un piatto per sformarla. Lasciatela raffreddare completamente prima di consumarla.

L’aspetto intrigante di tale creazione culinaria è soprattutto come lei sia stata la madre genitrice di tante idee per sviluppare le pietanze tipiche pasquali, infatti modificando dosi e ingredienti è possibile ottenere il Casatiello, Tortano, ma può essere con la ricetta dell’impasto base anche per colombe ed altri lievitati pasquali. A conferma di come la Pizza, possa ambire ad una rivoluzione per una resurrezione del gusto in ogni ambito della cucina, rimanendo sempre tipica e non interessa se dolce o salata, l’importante è che sia parte del mondo Pizza.

Eugenio Fiorentino

Nato a Napoli il 03/02/1992 in una famiglia che dal secolo scorso è nel settore alimentare con una ditta impiegata alla fornitura di materie prime alimentari in tutto il territorio campano, in cui sempre...

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