A prima vista potrebbe sembrare un idea stravagante ma la startup Exo si è appena aggiudicata 4 milioni di dollari di finanziamento, grazie all’acceleratore d’impresa Accellfood che si aggiungono al milione e 600mila dollari che la startup aveva conquistato in un altro contest.  L’idea è quella di produrre e commercializzare della barretta proteica a base di grilli, infatti secondo i dati presentati contengono più del doppio del ferro contenuto negli spinaci e la loro lavorazione produce una quantità di gas serra 100 volte inferiore rispetto a quella derivante dalla processazione della carne bovina.

Secondo il fondatore Greg Sewitz della starup i Paesi occidentali pur essendo sospettosi rispetto al poter mangiare degli insetti,  possano trarre enormi benefici da questa tipologia di cibo, infatti spiega: “Gli esseri umani hanno mangiato insetti per migliaia di anni, quando abbiamo raccontato che avremmo lanciato un business per vendere cibo a base di insetti si sono messi a ridere, come se non fosse una cosa naturale”.

Sewitz continua sottolineando che anche in passato le aragoste sono state a lungo considerate come  cibo adatto solo alle classi più povere, “Al tempo dei coloni le aragoste erano così abbondanti da essere considerate le proteine dei poveri e venivano mangiate solo dagli indigeni”.  I grilli, invece, rappresentano il 13% di tutti gli insetti consumati su scala mondiale. Sewitz è convinto che essi costituiscano una fonte di proteine sana e sostenibile (contengono 13 grammi di proteine per porzione), il loro sapore sarebbe simile a quello di un dado arrosto.

Le barrette proteiche della Exo sono presenti sul mercato da un paio di anni, l’avventura è partita proprio dalla cucina di Sewitz e da una campagna su Kickstarter con cui l’imprenditore ha potuto raccogliere i primi 20.000 dollari.

Possiamo dire che la principale barriera alla produzione industriale di queste barrette è rappresentata dal  processo di estrazione delle proteine dai grilli. Invero questi insetti hanno una grossa capacità riproduttiva il che rappresenta un notevole vantaggio per la programmazione di un’intensa produzione industriale, ma  la tecnologia che permette di estrarne le proteine è ancora troppo cara, Sewitz sottolinea che ci vogliono 3.000-4-000 grilli per ottenere una libbra di polvere di grillo con un prezzo di vendita di circa 30 dollari. Ad oggi la macinazione dei grilli viene affidata conto terzi, ma l’obiettivo del fondatore è rappresentato dalla possibilità di sfruttare economie di scala per la produzione su larga scala al fine di abbassare il costo unitario. “Il nostro obiettivo primario rimane quello di far capire alla gente che mangiare insetti è qualcosa di naturale, vogliamo vincere il pregiudizio che a oggi impedisce a questa tipologia di cibo di veder riconosciuto l’alto valore nutrizionale che possiede”, conclude Sewitz.

Un alternativa alle classiche barrette energetiche……il futuro è in progress!!!

Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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