Lindon Zulbeari è un giovane bartender, attualmente Docente e Capobarman presso Cocktail in the World Mixology 

 

Come ti sei avvicinato alla mixology?

5 anni fa, finita la scuola, decisi di intraprendere un corso barman, e facendo una ricerca ho scoperto che nella mia città (Arezzo), si trovava la sede della Cocktail In The World Mixology. Mi iscrissi subito al corso di primo livello (Atto I), iniziando cosi un percorso che tutt’oggi mi vede far parte di questa agenzia come formatore dell’Academy Cocktail In The World. E proprio nel 2016 ad una delle lezioni ho conosciuto Danny Del Monaco e Adrian Everest, nonché fondatori e proprietari della agenzia. Mi fu data l’opportunità di fare un esperienza lavorativa all’interno di questo team, e lì scoprii la mia grande passione verso il mondo mixology. Instaurando un rapporto di lavoro e amicizia con Danny, girando il mondo insieme a lui, per consulenze di aziende e promotion brand del made in italy. 

 

Quali sono state le tue principali esperienze da bartender?

Sicuramente molti e  vari eventi nel mondo del wedding, moda, spettacolo, essendo capogruppo della Mixology Event Group, e oggi capobarman dell’Acienne Pharmacie Speackeasy, l’unico vero nella provincia di Arezzo, un vero e proprio museo del mondo mixology, per quanto riguarda le collezioni private di attrezzature e beverage che vi sono all interno e per il laboratorio innovativo e sempre alla continua ricerca di sapori e profumi nuovi.

Attualmente lavori alla Cocktail in the world mixology, ci racconti cos’è?

Sicuramente ci potrei scrivere un libro su quello che facciamo.

Cocktail in the world mixology nasce nel 1997 con l’obbiettivo di portare l’eccellenza nel mondo barman e mixologist. Professionalità, ricerca costante e capacità di stupire sono alla base di ogni attività. Dalla fornitura di servizi di cocktail bar per ricevimenti ad eventi privati e aziendali alle consulenze, da master class qualificate a operazioni di promozione di brand e prodotti, avviamento di locali e progettazione design.

Una proposta completa e di altissima qualità in grado di rispondere ad ogni esigenza con competenza, puntualità ed efficienza.

Con Cocktail in the world mixology ogni evento è unico e spettacolare, ogni corso davvero formativo e ogni brand valorizzato al massino.

Cosa pensi del bartending di oggi e come pensi cambierà nell’immediato futuro?

Sicuramente dopo questo lungo periodo difficile per il nostro settore passerà del tempo per tornare a pieno regime nei nostri locali. I nostri clienti non perderanno le buone abitudini del buon bere. Il vero cambiamento già in atto da diversi anni sarà sempre di più un buon bere made in italy, in modo da tutelare e aiutare il piu possibile le tante aziende del territorio nazionale, che come noi stanno soffrendo a causa di questa pandemia mondiale.

Quale tecnica di miscelazione preferisci?

Non c è una tecnica in particolare che preferisco, mi piace variare e sperimentare, mi basta che il risultato finale sia un buon cocktail e un cliente soddisfatto. Il sorriso di un cliente è un cocktail ben fatto.

Ma quanto spazio ha la creatività nel tuo lavoro?

Staticità vuol dire annoiarsi e non è certo nel mio DNA di Bartender, 12 ore il giorno lavoro in questa azienda formata da grandi professionisti che hanno fatto della loro e della mia creatività un punto di forza.

Il distillato che preferisci miscelare?

Sicuramente in questo periodo il Gin in particolare, ma è anche vero che pur non essendo un distillato, amo miscelare il vermouth.

 

Quale è il cocktail che preferisci bere e quello che preferisci realizzare?

Quello che preferisco bere non lo posso chiamare cocktail, perché amo bere il vermouth rosso on the rocks con mezza fetta d’arancia e una goccia di estratto al rabarbaro, per questo la nostra linea Ancienne Pharmacie, dedicata al mondo mixology, ha un vermouth al rabarbaro, che spesso uso nei miei cocktail per fare twist dei grandi classici. Quello che amo più preparare è il Negroni Antico, presente nella drink list delle Ancienne Pharmacie, composto da gin, vermouth al rabarbaro, bitter campari, due drops di estratto di caffè e garnish isomalto di arancia e caffè.

A tuo parere, cosa non può mancare in un bar, a livello di servizio, di attenzione?

Una semplice domanda per una lunga e complessa risposta.

Una grande preparazione e formazione, unione e complicità dello staff è il vero grande ingrediente per un locale.

 

Progetti per il futuro?

Sono molti in questo periodo i progetti che stiamo sviluppando per affrontare le difficoltà del settore che abbiamo in Italia. Sicuramente quella più importante attualmente è quella di dare un supporto e un aiuto a tutti i nostri colleghi che sono fermi da diversi mesi, come abbiamo già fatto con la pubblicazione del libro “the bartender cocktail’s”, con la nostra community ItalianBarman Style e con altre iniziative che cominceremo a breve per valorizzare il nostro mestiere e per continuare a far parlare di noi.

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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