Federica Ferrata è una Foodblogger siciliana. Ha 45 anni ma se ne sente 20. Sposata con Giuseppe, ha una bella e vivace nipotina che ha la fortuna di assaggiare per prima i suoi piatti.

Ama una cucina non troppo complicata e in particolare i dolci, che rielabora rendendoli adatti ad un consumo ideale anche per i bambini. La sua attenzione è concentrata nel cercare di eliminare il più possibile zuccheri e grassi.

Con altre quattro Foodblogger, cura sui social una rubrica chiamata Il Granaio – Baking time, dove sono pubblicate soprattutto ricette di lievitati. Di recente ha preparato uno scenografico pan bauletto dolce, dagli intensi colori, utilizzando la barbabietola e il cocco. Nonostante abbia un basso contenuto di zuccheri, ritiene sia la preparazione ideale per gratificare e conquistare il palato dei bambini. Obiettivo che non sempre risulta semplice da raggiungere.

È bene infatti abituarli fin da piccoli ad assaporare una cucina sana, non troppo zuccherata, così che il loro gusto possa incontrare anche le necessità di mangiare in modo corretto. Cercando di evitare il cibo spazzatura e creando un giusto equilibrio tra bontà e benessere.

Federica, raccontati ai lettori di FoodMakers

Il motto del mio blog è cucinare facile. Le ricette che pubblico sono alla portata di tutti, con un occhio particolare alla salute. Non sono una chef, ma una blogger che propone idee, cercando di coinvolgere le casalinghe e tutti coloro si dilettino per la famiglia e gli amici.

È nata così La cucina di Fefè, acronimo del mio nome e cognome, ma anche il mio appellativo vezzoso col quale i miei amici usavano chiamarmi da bambina. Il mio primo blog era conosciuto come La cucina di Federica, poi sono approdata a Giallo Zafferano e li ho deciso di modificare il nome.

Ho aperto il Blog per me stessa, perché avevo dei problemi di salute che non riuscivo a gestire bene. Per non prendere troppi farmaci, ho pensato di rivoluzionare la mia cucina.

Grazie all’aiuto di un’amica grafica che ho creato un logo che mi rappresenta particolarmente. Si tratta di un giglio color glicine che ricorda una tazza fumante. Molto spesso i piatti che preparo contengono dei fiori, che amo inserire come simbolo della mia cucina.

Mi sono avvicinata alle preparazioni salutari, studiando moltissimo anche le proprietà benefiche degli ingredienti che utilizzavo, cercando di coniugare in qualche modo, l’aspetto del benessere a quello del gusto.

Ho iniziato così a creare delle ricette che fossero sane e appetibili, perché per prevenire le malattie bisogna partire dalla buona tavola.

Il mio desiderio è quello di lanciare un messaggio positivo, invitando a stare attenti a ciò che si mangia, così da creare maggiore consapevolezza nelle persone. Spesso, soprattutto per motivi di tempo ci accontentiamo di piatti pronti ma questo non è risolutivo. Purtroppo, oggi le famiglie non hanno abbastanza cultura alimentare, dovrebbero invece occuparsi con maggiore attenzione della nutrizione, soprattutto dei bambini.

Un mio ispiratore è il medico oncologo Franco Berrino, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Questo studioso illuminato dice nei suoi libri, di fare prevenzione e curarci evitando il cibo spazzatura. Intraprendendo un percorso rigenerante che passa necessariamente anche attraverso l’alimentazione.

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Hai una ricetta alla quale sei particolarmente legata?

Ne ho diverse, perché ogni volta che mi dedico ad una nuova preparazione, ci metto tanto impegno e studio, cercando di scegliere gli ingredienti giusti. Ce n’è una in particolare che preparo con molto piacere, e che ho proposto di recente in una trasmissione su Cusano Tv Italia.

È piaciuta moltissimo, si tratta di una ricetta semplice ma di grande effetto. Le polpette di pesce spada, abbinate ad una farina di pistacchio, danno un tocco di Sicilia al piatto. E cucinate al forno risultano buone e soprattutto più leggere. Pochi semplici ingredienti, il pesce spada, le uova, la buccia grattugiata di limone della Sicilia, e le erbe aromatiche si mischiano insieme, andando a formare delle polpettine soffici e gustose, con l’impasto che non si secca in cottura.

Le accompagno ad una maionese vegana rigorosamente senza uova, fatta con il latte di soia e l’olio di arachidi e in aggiunta un pizzico di curcuma.

Ottengo, in questo modo, un composto vellutato, che si sposa benissimo con le polpette di pesce spada e che non ha nulla da invidiare alla preparazione classica. Un’ottima alternativa per chi cerca di mangiare leggero e di non assumere troppi grassi o di evitare il colesterolo.

Quanto è presente la tradizione nella tua cucina?

È presente nella misura in cui sono legata a quelle preparazioni che da bambina vedevo fare in famiglia. Come, ad esempio, la pasta con i masculini detta Alla Siciliana. Contiene le alici, i filetti di acciuga, il pomodoro e il finocchietto selvatico. È una di quelle ricette che preparo spesso. Perché mi riporta al ricordo di mia nonna che la domenica ce la serviva come piatto speciale per la festa.

Nel blog c’è una sezione dedicata alle ricette tipiche siciliane, arricchite da una impronta personale, perché la mia cucina è semplice, ma comunque innovativa. Spesso, infatti, inserisco alcuni ingredienti non comuni, osando anche accostamenti insoliti di sapori.

Le mie preparazioni si possono definire antispreco, perché utilizzo parti di vegetali che normalmente vengono buttate, come la buccia della zucca.

Tutte le bucce si possono sfruttare in altro modo, anche per una questione di sostenibilità. Io le metto in altre preparazioni, ottenendo ottimi risultati. Ad esempio, sono perfette per fare il brodo vegetale al posto del dado, che ancora tanti utilizzano, senza avere la consapevolezza di cosa contiene al suo interno e di quanto possa influire in modo negativo sul nostro metabolismo.

Ci vuole un po’ più di tempo, però ne vale la pena. Sia per il gusto che si ottiene, sia per la qualità di ciò che si porta a tavola. È importante sapere cosa si consuma durante i pasti.

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Quale è stata l’esperienza gastronomica più formativa che hai vissuto, nel bene o nel male.

Quello che ricordo con più affetto è un avvenimento non previsto. Ho avuto il grande piacere di partecipare, qui a Catania, ad una prova culinaria tenuta dalla Food Influencer Sonia Peronaci.

Lei, avendo saputo che mi trovavo tra il pubblico, mi ha invitata ad affiancarla durante lo Show Cooking, dandomi la possibilità di stare insieme dietro ai fornelli.

Credo sia stato questo episodio a convincermi a trasformare quella che era solo una passione, in un vero e proprio lavoro. In realtà, in quel periodo della mia vita non ero ancora così decisa sul da farsi. Ma il suo impegno, la precisione che la contraddistingue e soprattutto il suo entusiasmo, mi hanno dato quell’input che mi serviva per scegliere questa strada.

Le sono grata per avermi fatto vivere una bellissima esperienza che mi è rimasta nel cuore.

Dove vai e cosa fai quando vuoi stare bene e staccare dalla quotidianità?

Non ho dubbi, vado in campagna. Ho una natura bucolica, amo il contatto con il verde, il sole, e con il mondo agreste. In questi anni di chiusure, mi sono mancate tantissimo le passeggiate nei campi.

Anche mio marito condivide con me questo amore, e il desiderio di stare lontani dalla frenesia quotidiana. Fortunatamente non ci serve percorrere grandi distanze. Così, a Pasquetta abbiamo fatto una gita tra i campi nell’entroterra siciliano, riuscendo a liberarci dallo stress e a ritrovare l’armonia con la natura.

E spesso approfitto delle passeggiate nel verde, per raccogliere delle erbe spontanee, come il finocchietto selvatico, gli asparagi e la portulaca e tutte quelle tipiche della macchia mediterranea, che poi, a seconda della stagione, utilizzo per le mie ricette.

Federica propone ai lettori di FoodMakers la ricetta delle Alici farcite con spinaci e asiago

Sara Sanna

Ho 49 anni e abito in Sardegna. Ho lavorato come tecnico del restauro archeologico prima, poi, come guida turistica e operatrice museale presso la "Fondazione Barumini Sistema Cultura" che si occupa della...

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