Le sue foto fanno venir voglia di realizzare quei piatti.. Immagini nitide, piani spettacolari, colori vivi al punto che quei piatti quasi parlano. Francesco Pruneddu,  è riuscito a unire le sue passioni: la cucina e la fotografia. Matrimonio riuscitissimo, al punto da sbaragliare i concorrenti del “Cucina Blog Award”, l’iniziativa del Correre della Sera per scovare i migliori profili di chi racconta il cibo sul web. 

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Hai vinto il cucinablogaward ? Ci racconti come è andata?

Il Cucina Blog Award, iniziativa del Corriere della Sera, è giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Una giuria tecnica ha valutato il mio account Instagram che poi è arrivato in finale assieme ad altre due concorrenti. Dal 9 al 20 marzo il pubblico ha potuto votare il proprio account preferito e dare quindi un grande supporto ai tre che erano in corsa per la vittoria. Il 23 marzo a Milano, durante la pop-up dinner di Cucina a Regola d’arte, si sono tenute le premiazioni e con mio grande piacere ho scoperto di essermi aggiudicato il premio di “best Instagram account”. Emozione alle stelle e tanta soddisfazione!

 

Qual è la tua storia professionale?

Sono laureato in Storia dell’Arte e nasco come operatore museale. Nel tempo ho coltivato la passione per la fotografia e, nello specifico, quella dedicata al cibo. Non mi ritengo fotografo professionista ma questa passione mi ha comunque permesso di intrattenere rapporti di lavoro legati alla creazione di contenuti per i social network e alla gestione di queste piattaforme, ormai utilissime. Recentemente infatti sono entrato a far parte del social media team che opera nell’ufficio stampa del consorzio per il quale lavoro. Mi occupo dei social e della comunicazione attraverso questi delle mostre e degli eventi organizzati.

 

Quando hai deciso di dedicarti al food?

Credo fosse la primavera del 2015. Colloco nel tempo la data perché ricordo di essermi innamorato perdutamente dell’ account Instagram di una ragazza americana, primissima ispirazione, in cui comparivano foto di cibo e still life davvero stupendi. Essendo appassionato di dolci, non potevo non provare a fotografare qualche mia creazione. Così, scatto dopo scatto, ho cercato di affinare il mio stile.

 

Quali sono le pecularietà della fotografia in questo settore? quali i fattori critici di successo?

Sono convinto che la fotografia di cibo che funzioni maggiormente sia quella capace di raccontare un contesto e non solo una ricetta. Esistono patti e ricette che necessitano di inquadrature ravvicinate, altre che risultano più complete se inserite in un contesto più ampio. Dipende, è sempre una questione di stile. Se si sceglie un certo tipo di foto, specie su Instagram, è bene mantenerlo con coerenza. Evolvere, modificare qualcosa nel corso del tempo ma sempre mantenendo una cifra stilistica che ci rappresenti.

Il piatto più difficile e quello più semplice da fotografare?

Bella domanda 🙂 i piatti più difficili sono, forse, quelli attuali, cioè quelli sofisticati e minimal che ci vengono serviti nei ristoranti. Buoni e belli ma hanno un impatto diverso rispetto alle ricette tradizionali che invece sono immediatamente riconoscibili. Davanti a un piatto tipico, o quelli poveri della tradizione, la mente ci porta immediatamente alle nostre origini. Sono quelli i piatti che amo fotografare maggiormente.

 

La tua miglior foto, ce la racconti?

Non ho una miglior foto ma ho un genere preciso di foto che continuo a sperimentare. Si tratta dell’ #Onthetable, cioè quel tipo di foto che va tanto su Instagram, dove si coglie una scena o un momento del pasto attraverso uno scatto zenitale. Per catturare la convivialità della tavola credo sia il genere più adatto.  

Antonio Savarese

Ingegnere gestionale, sono un Project Manager in Enel Italia nella funzione System Improvements. Da piu' di 15 anni svolgo attivita' come giornalista freelance e consulente di comunicazione per alcune...

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