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Il Mangiameduse piacevole scoperta nel centro storico di Mesagne

In questa estate atipica, ho scelto di non spostarmi da uno dei miei posti del cuore. Mesagne è una cittadina in provincia di Brindisi, in cui vivono circa 26mila persone, e che vanta un centro storico a forma di cuore.

È nei vicoli della città vecchia, oggetto di interventi di riqualificazione negli ultimi 25 anni, che torno spesso per fare lunghe passeggiate, respirare la storia barocca e cercare qualcosa di nuovo da gustare.

A Mesagne, è facile imbattersi in attività di ristorazione di nuova generazione, aperte da molti giovani che puntano su alta qualità e idee vincenti.

Tra queste, spicca Il Mangiameduse, in vico Braccio, nato solo da un anno ma ha rapito il palato di molti. A partorire questa idea, Annibale Mancino e Nicole Conte. Una giovane coppia nella vita e negli affari, che ha visto il proprio futuro nello street food di alta gamma. Dopo esperienze maturate nel settore, Annibale e Nicole hanno deciso di puntare su sé stessi. Una scommessa vinta in partenza.

Come traspare dal nome, il locale offre pietanze a base di pesce. In principio, erano solo panini e piccole sfizioserie di mare, ma raggiungendo un sempre più ampio pubblico, il Mangiameduse si è presto trasformato nel punto di riferimento degli amanti della buona cucina.

E così, accanto a fish burgers o polpette di pesce, Annibale e Nicole hanno deciso di offrire crudi di mare di altissimo livello, proposte al piatto a base di tartare, strizzando un occhio alla cucina d’oltre confine: nel menù, infatti, la fanno da padrona i sempre richiesti sushi roll e il sashimi, interamente prodotto da loro, ma anche le hawaiane poke bowl di tonno e salmone, oltre al ceviche peruviano.

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L’appeal dello street food permane nell’atmosfera, molto amichevole e resa piacevole dal menù a tovaglietta, che come tutto il locale gioca con i toni del mare. Se però si pensa di ricevere un servizio di poco conto, ecco che arriva la sorpresa. Nicole e i suoi collaboratori coccolano sin dal principio i clienti, intrattenendosi con loro per comprenderne a pieno le esigenze e non far mancare loro nulla.

Un posto in cui recarsi in compagnia, ma anche da soli, perché da soli non ci si sente mai. Una piacevole sorpresa anche il costo medio di una cena (mediamente intorno ai 35 euro, acqua e vino inclusi), spaziando dagli sfizi, al sushi e arrivando alla cotoletta di tonno panata e servita con cipolle caramellate, crema di pistacchio, capocollo e burrata. Per i coraggiosi, anche una buona selezione di dolci al cucchiaio.

Il Mangiameduse è giovane, fresco e dinamico: durante il lockdown ha consolidato se non ampliato la platea della propria clientela, proponendo il menù senza sosta. Sacrificio, passione e dedizione sono le parole d’ordine per questi giovani ragazzi, destinati a far parlare di sé e della loro ottima cucina.

Francesca Favia

Viaggiatrice compulsiva, Esperta Economia Circolare , Storyteller e promotrice delle gastronomia sostenibile e free cruelty

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