Dal forno di Nonna Anna al cuore di Avellino: La storia di Daniele Gourmet
Nel cuore di Avellino, tra profumi di farina e lievito madre, si racconta una storia che profuma di famiglia, passione e riscatto. È la storia di Giuseppe Maglione, mente e cuore di Daniele Gourmet, un progetto gastronomico che unisce la memoria della tradizione napoletana a una ricerca instancabile di eccellenza e autenticità.
La sua non è solo una carriera, ma un percorso umano fatto di scelte difficili, rinascite e una profonda dedizione alla materia prima — quella che lui definisce “la vera protagonista della pizza”.
Un nome che racconta una famiglia: L’eredità di Nonna Anna Daniele
Il nome Daniele Gourmet non è frutto del caso. È un omaggio, un segno di rispetto e gratitudine verso la figura che ha segnato l’inizio di tutto: Anna Daniele, la nonna di Giuseppe.
È lei che, nel 1965, aprì la storica pizzeria di famiglia, dopo anni trascorsi a friggere pizze nei bassi napoletani, tra l’odore di legna, farina e pomodoro fresco.

“Daniele era il cognome di mia nonna”, racconta Maglione, “ed è da lei che ho imparato il valore del lavoro, della semplicità e della buona cucina fatta con il cuore”.
Quel cognome è diventato un simbolo, un ponte tra passato e presente, tra la Napoli autentica delle origini e la nuova realtà avellinese dove Giuseppe ha trovato la sua dimensione.
Dai bassi napoletani alle colline irpine
Nato e cresciuto a Napoli, Giuseppe ha respirato sin da bambino il profumo della pizza. Il suo primo impasto risale ai tempi della scuola alberghiera, quando, nei fine settimana, lavorava nei locali degli zii, affinando la manualità e la sensibilità per gli ingredienti.
Dopo anni passati tra forni e pale, la vita lo portò momentaneamente lontano dal mondo della ristorazione. Avviò un’impresa edile, cercando stabilità economica e nuove sfide. Ma il destino, a volte, sa riportare ognuno sulla propria strada: una truffa subita in quell’attività segnò la fine di quella parentesi e l’inizio di una rinascita.
Giuseppe decise di tornare a ciò che amava davvero: la pizza.
Un nuovo inizio: La scelta di vita e di cuore
La decisione di lasciare Napoli non fu semplice. Tuttavia, la città lo aveva messo alla prova con difficoltà, furti e delusioni. Avellino rappresentava la possibilità di ricominciare, in un contesto più sereno e umano.
“Sì, sì, sì, la mia fortuna, la mia serenità, perché sto bene, non vivo più quelle ansie di prima”, confida Maglione. “A Napoli ero sempre in allerta, qui invece ho trovato pace e spazio per pensare”.
All’inizio, il suo percorso imprenditoriale in Irpinia fu una lenta costruzione, fatta di sacrifici e pazienza. La prima attività si chiamava “Pizzeria Daniele classica”, poi “Daniele Urbano” e infine, nel 2016, nacque Daniele Gourmet — la forma definitiva del suo sogno.
Da pizzeria classica a Tempio del Gusto: La nascita di Daniele Gourmet
L’apertura del locale di Avellino segna il punto di svolta.
Non più solo una pizzeria, ma un laboratorio del gusto, dove ogni pizza diventa un racconto di territorio e memoria.
Giuseppe oggi gestisce un solo punto vendita, controllando personalmente ogni aspetto: dalla selezione degli ingredienti alla formazione dello staff, dal forno alla tavola.
“Per me la pizzeria non è un franchising da moltiplicare,” spiega, “ma un’estensione della mia identità. Qui dentro ci sono io, la mia famiglia e la mia storia.”
La filosofia del Gusto: Quando “Gourmet” significa selezione e identità
Per Maglione, il termine “gourmet” non è sinonimo di lusso o complessità, ma di cura e conoscenza.
“Gourmet significa ‘buon gusto’”, dice sorridendo.
L’idea è semplice ma profonda: scegliere solo materie prime eccellenti, conoscendone origine, produttori e metodi di lavorazione.
È una filosofia che deriva dalle sue radici contadine: nella famiglia del padre, era normale coltivare la terra, fare il vino in casa e allevare gli animali. Il rispetto per la materia prima è quindi un’eredità culturale, prima ancora che professionale.
Il potere della Terra: Le radici contadine della qualità
La cucina di Maglione nasce dal legame con il territorio.
Ogni ingrediente utilizzato da Daniele Gourmet proviene da piccole realtà locali, frutto di un dialogo costante con agricoltori e caseifici.
Non si tratta di una scelta di marketing, ma di coerenza etica: “Vado a selezionare ogni caseificio in zona, ogni prodotto conosco da dove viene, chi lo produce, da dove arriva proprio il latte.”
Un esempio emblematico è l’utilizzo del caciocavallo dell’Alta Irpinia, scelto al posto del più noto Provolone del Monaco. “È più gustoso,” spiega, “e posso seguirne la filiera dalla stalla al banco.”
Questo approccio permette di garantire qualità, autenticità e trasparenza — tre pilastri fondamentali della filosofia Daniele Gourmet.
Ingredienti eccellenti e controllo totale
Ogni pizza è frutto di una ricerca minuziosa. Dalla farina ai pomodori, nulla è lasciato al caso.
Maglione ha creato una rete di fornitori fidati che condividono i suoi stessi valori: rispetto, sostenibilità e genuinità.
Nel suo laboratorio, ogni settimana arrivano prodotti selezionati direttamente dal territorio campano e irpino: pomodori di San Marzano, olio extravergine locale, mozzarella di bufala DOP, salumi artigianali.
“La qualità non si improvvisa,” afferma. “Serve tempo, esperienza e un pizzico di ostinazione.”
Ed è proprio questa dedizione che rende ogni pizza un piccolo manifesto della tradizione rivisitata.





La farina tipo due: Un ritorno alla iizza delle origini
Per l’impasto, Giuseppe utilizza solo farina di tipo 2.
Una scelta tecnica ma anche simbolica: “È la farina con cui è nata la pizza vera,” racconta, “quando non esistevano le farine raffinate come la doppio zero.”
Più grezza, più ricca di fibre e di gusto, la farina tipo 2 restituisce alla pizza quel sapore antico e autentico, legato alla memoria di sua nonna.
L’impasto viene lasciato maturare a lungo, e la cottura dura almeno un minuto e mezzo per garantire digeribilità e leggerezza.
“Una pizza buona si riconosce la mattina dopo,” spiega Maglione, “quando ti svegli col sorriso, non con la bottiglia d’acqua accanto al letto.”

Prezzo e valore: Quando la qualità ha un costo giusto
La ricerca della qualità incide inevitabilmente sui costi, ma per Maglione non c’è alternativa: “Il prezzo lo fa la materia prima.”
La sua clientela, composta in gran parte da professionisti e buongustai, riconosce il valore del prodotto e ne comprende il prezzo.
“Non vendo pizza, vendo esperienze e fiducia,” afferma.
In un mercato dove spesso la quantità prevale sulla qualità, Daniele Gourmet si distingue come esempio di coerenza e serietà.
La Pizza secondo Maglione: Tecnica, Passione e Ricordo
L’arte della pizza, per Maglione, è una questione di equilibrio.
La stesura è quella classica napoletana, con un cornicione morbido ma ben cotto, leggermente pronunciato e sempre dorato.
Ogni pizza viene cotta in forno a legna con attenzione millimetrica, rispettando i tempi di lievitazione e maturazione.
Le pizze speciali vengono servite già tagliate in sei spicchi, per assicurare una distribuzione omogenea degli ingredienti e favorire la degustazione condivisa.
È una scelta che nasce dalla voglia di far vivere un’esperienza conviviale, dove ogni morso racconta la stessa storia di sapori.
La Pizza della Nonna: Il cuore del gusto campano
Tra le creazioni di Giuseppe, una pizza spicca su tutte: la pizza dedicata alla nonna, vincitrice del titolo “Miglior Pizza dell’Anno” del Gambero Rosso.
È una pizza nel ruoto, croccante all’esterno e soffice all’interno, preparata con quattro varietà di pomodori campani.
Ogni morso è un viaggio nel tempo, un ritorno alle cucine di casa e ai profumi dell’infanzia.
“La pizza deve emozionare,” dice Maglione, “deve far ricordare la nonna, la mamma, la casa.”
Ed è proprio questo legame con la memoria che rende la sua cucina autentica e senza tempo.

Un’eccellenza che parla con i numeri: 10.000 Pizze al mese
Il successo di Daniele Gourmet si misura anche nei numeri: circa 10.000 pizze al mese, tra consumo in sala e asporto.
Un traguardo che conferma come la qualità, alla lunga, vinca sempre.
“Non faccio pubblicità, lascio parlare la pizza,” afferma Giuseppe.
E, a giudicare dalle file fuori dal locale nei weekend, la pizza ha molto da dire.
Dietro il forno: Etica, Coerenza e Coraggio
Nonostante i riconoscimenti, Maglione non nasconde le sue critiche verso il mondo della pizza contemporanea: “È un mondo corrotto, dove la meritocrazia scarseggia.”
Ha ricevuto pressioni da grandi fornitori che gli chiedevano di usare i loro prodotti per ottenere visibilità o premi, ma ha sempre rifiutato.
“Se avessi ceduto,” dice, “non sarei più stato io.”
Questa integrità è il segreto della sua credibilità: un pizzaiolo che non insegue le mode, ma la verità del gusto.
Tra social e passaparola: Il Segreto del successo reale
Pur essendo presente sui social, Maglione non li considera la chiave del successo: “Li uso perché oggi si deve fare,” confessa, “ma i miei clienti arrivano grazie al passaparola.”
È la fiducia, non l’algoritmo, a generare affetto e continuità.
Il suo rapporto con la clientela è diretto, sincero, costruito nel tempo e alimentato da un prodotto che parla da sé.
Pizza Balls: L’innovazione che nasce dalla tradizione

Guardando al futuro, Maglione non smette di innovare.
Il suo ultimo progetto si chiama Pizza Balls: piccole palline di pizza, simili ad arancini, pensate per lo street food e la grande distribuzione.
Già registrate come marchio, le Pizza Balls saranno disponibili in diverse varianti: Margherita, Salsiccia, Capricciosa, Vegetariana, Vegana e anche Senza Glutine.
L’obiettivo è semplice: portare l’esperienza della pizza napoletana a casa di tutti, in modo pratico e gustoso. “Sono perfette per l’aperitivo,” spiega, “le riscaldi in forno e ritrovi lo stesso profumo del mio locale.”
Dal forno al calice: L’arte dell’abbinamento Pizza-Vino
Da sempre attento all’abbinamento, Maglione ha voluto elevare la pizza a piatto da degustazione, proponendo pairing con vini e champagne.
Tuttavia, ammette con un sorriso: “Pizza e birra è quello che resta. Non possiamo cambiarlo. È come panino e birra.”
Pur riconoscendo la forza della tradizione, promuove la libertà del cliente di scegliere e sperimentare, perché “la pizza deve unire, non imporre”.
Guardando al Futuro: Tra innovazione, territorio e memoria
Oggi Daniele Gourmet rappresenta un modello di equilibrio tra tradizione e innovazione.
La visione di Giuseppe Maglione è chiara: non dimenticare mai le origini, ma continuare a migliorare, a sperimentare, a formare le nuove generazioni di pizzaioli nel rispetto della materia prima.
La sua storia è quella di un uomo che, attraverso la pizza, ha ritrovato sé stesso.
Una storia di riscatto, di amore per la terra e di coerenza etica.
Perché, come dice lui stesso:
“La pizza non è solo un piatto. È un modo di stare al mondo.”
