Giuseppe Maglione, titolare di Daniele Gourmet ad Avellino, sfida il Dpcm. Anch’egli aderisce alla protesta pacifica che viaggia sui social con gli hashtag #ioapro e #nonspengopiùlamiainsegna.

Venerdì, 15 gennaio, alcuni ristoratori, bar e pizzerie di tutta Italia terranno aperti i locali a pranzo e a cena a prescindere dalla fascia di rischio in cui è collocata la propria regione. I clienti si siederanno ai tavoli, ma non consumeranno, sarà solo l’occasione per scattarsi una foto e solidarizzare con una categoria allo stremo attraverso la pubblicazione di un selfie sui principali social network, taggando il locale e utilizzando gli hashtag #nonspengopiùlamiainsegna e #ioapro .

‘Disobbedienza gentile’ a cui ha deciso di rispondere la nota Pizzeria Daniele Gourmet che più volte ha alzato la voce contro politiche nazionali illogiche e fallaci. 

“La ristorazione è al collasso da mesi – esordisce Maglione – Politiche improvvisate e programmazioni inesistenti, unite al dramma di una categoria senza più ossigeno stanno causando la fine di milioni di attività e con esse la disperazione di famiglie e imprenditori. Noi ristoratori abbiamo sopportato fino ad oggi,  ma oltre non possiamo più andare. Non ci è dato nemmeno sapere se il weekend saremo aperti, o chiusi. A questo punto #ioapro perché lavorare è un diritto”

Giuseppe Maglione ribadisce che l’asporto è un palliativo e il delivery addirittura un costo. Inoltre l’incertezza continua tra Dpcm e colpi di scena improvvisi sono un aggravio sulle casse già stremate dei ristoratori. Per questo l’unica soluzione è manifestare pacificamente nella speranza che il Governo opti per un cambio di strategia. 

“Dobbiamo poter riprendere a lavorare per non chiudere perché così si fatica a coprire i costi fissi e non ha senso andare avanti. Ci siamo adeguati a tutte le misure anti-Covid. Abbiamo ridotto i coperti, acquistato presidi di sicurezza e persino areatori per il riciclo dell’aria. Ma adesso basta. Siamo stati chiusi per oltre due mesi, i ristori sono assolutamente insufficienti e i risultati non mi sembrano gratificanti. Anzi i contagi aumentano e le feste clandestine e gli assembramenti casalinghi sono la norma. Mi sembra che il Governo oltre ad accanirsi contro di noi non abbia raccolto alcun frutto dalla chiusura delle attività ristorative. Proviamo ad aprire i ristoranti e a chiudere il resto e vediamo se diminuiscono i contagi”.

Redazione Foodmakers

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