Gennaro Bottone dal 1979 delizia i palati di napoletani e non con una serie di prodotti che uniscono l’onestà artigianale alla fantasia e all’arte della creazione. Non a caso la ditta di Bottone si chiama “Dolce Idea”.  A conferma del fatto che il cioccolato viene visto come una creta da modellare secondo i gusti del cliente e l’estro del pasticciere. Gennaro Bottone effettua la lavorazione artigianale del cioccolato fondente, gianduia, latte, bianco, senza zucchero e di origine rara, creando nudi e uova pasquali. Inoltre insegna l’arte del cioccolato a tutti gli appassionati, anche ai più piccini, infatti apre le porte del suo laboratorio agli alunni delle scuole elementari e medie.

Ciao Gennaro, i tuoi inizi sono in un laboratorio odontotecnico, come ceramista dentale, è da lì che nasce la frase  le “mani d’oro di Gennaro?. Che ricordi hai di quel periodo?

La prima esperienza con la manipolazione degli elementi, è ancor prima, all’Istituto d’Arte di Napoli. Da lì è nata la grande passione per la “scultura” che mi ha portato a diventare apprendista odontotecnico.

Un periodo bellissimo della mia vita poiché ho avuto la possibilità d’imparare un mestiere e, cosa molto importante, guadagnare con i miei primi stipendi.

L’esperienza poi si è chiusa con la chiamata alle armi, a quel tempo obbligatoria e della durata di due anni.

Poi ritorni a lavorare con tuo padre nella pasticceria, dove sei rimasto per più di 10 anni, ci racconti qualcosa in più?

 Terminata la leva militare mio padre mi pregò di affiancarlo nell’attività lavorativa del bar pasticceria di famiglia poiché aveva perso l’aiuto di mia sorella convolata a nozze.

 Il lavoro era pesante e noioso;  “ il ragioniere”, questo l’appellativo con cui si rivolgevano a mio padre, mi aveva dato compiti amministrativi e le mie mani non erano in movimento.

Poi inaspettatamente il cambio di rotta, con la prima commissione di uova di cioccolato, una scelta che ti ha ripagato, ma ci racconti cosa provavi nell’avviare un qualcosa di completamente diverso dal tuo percorso?

“Il cambio di rotta” fu all’indomani della scomparsa di mio padre, momento di profondo dolore ma anche di profonda riflessione personale e lavorativa perché decisi che dovevo imparare il mestiere di pasticciere. Cominciai dal basso aiutando i pasticcieri esperti, assimilando tecniche sempre più complesse ed impegnative; dopo un po’ di tempo mi resi conto di essere diventato veramente bravo tanto da diventare capo pasticciere a tutti gli effetti. I turni di lavoro erano massacranti, iniziavo alle quattro del mattino  e terminavo  a sera inoltrata ma fui ripagato dal successo dopo dieci anni.

Dal 1990 hai abbandonato la pasticceria e ti sei dedicato al cioccolato…

 Fu nel 1988 che decisi di lanciarmi una sfida: imparare la lavorazione del cioccolato e del gelato; fu amore a prima vista!

Abbandonai il bar pasticceria e mi dedicai anima e corpo al cioccolato e al gelato con grande entusiasmo!

Nei vostri laboratori si producono cioccolatini, la produzione comprende anche prodotti da forno come pandoro, panettone (classico o al cioccolato) e colomba, ma anche una vastissima gamma di confetti e creme spalmabili, come siete organizzati per fare tutto questo?

L’evoluzione nasce nel 2008 con la ristrutturazione aziendale e l’apertura dell’attuale laboratorio alla via Pietro Castellino dove, avendo maggior spazio a disposizione, ho potuto dedicarmi anche alla produzione dei prodotti da forno, dei confetti e delle creme spalmabili, sempre secondo i dettami della lavorazione rigorosamente artigianale

Organizzi anche visite guidate per scuole elementari e medie, per loro sarà come andare da Willi Wonka ci racconti lo stupore dei bambini?

Avendo a disposizione uno spazio più grande, organizziamo  visite guidate per grandi e piccini.

Le persone partecipano alle visite guidate ammirando le tecniche di lavorazione mentre i bambini restano a bocca aperta nel vedere il cioccolato sgorgare dalle fontane e il loro primo pensiero è quello di tuffarsi nel cioccolato.

Ora siamo quasi in estate ed i gelati la fanno da padrone, da te possiamo trovare tartufi, stecchi e coni: ci racconti come mai questa scelta e che riscontro hanno sul pubblico?

Con l’inizio della bella stagione e in vista dell’aumento della temperature, che non consente la lavorazione del cioccolato, iniziamo  la produzione dei gelati venduti nei nostri punti vendita.  La scelta, nata un po’ per gioco, è diventato nel corso degli anni  un appuntamento al quale non possiamo mancare per il riscontro positivo ricevuto dai nostri clienti.

 Ci dobbiamo aspettare altre novità nei vostri shop?

Anche quest’anno alla nostra gamma (tartufi, stecchi e coni) si è aggiunto un nuovo prodotto: il barattolino gelato da 500 gr. in sei gusti diversi: cioccolato latte, cioccolato fondente, nocciola, stracciatella, pistacchio, affogato all’amarena.

Tutti rigorosamente rispettosi della qualità che ci contraddistingue.

 

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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