Una PRIMA di grande interesse e ben riuscita quella del Gaeta Wine Experience, organizzata da Enzo Manfellotti, proprietario del ristorante Casa Giò nel borgo marinaro, con il patrocinio della Regione Lazio, Camera di Commercio della Provincia di Latina, Confcommercio Lazio Sud e della Città di Gaeta.

Una giornata, quella del 12 aprile scorso, dedicata alla valorizzazione delle micro-produzioni enogastronomiche del Pontino, di quell’insieme di tradizioni culinarie assai variegate custodite dai molti ristoratori presenti, capaci di creare un’alchimia unica tra eredità del passato e contemporaneità. Un legame indissolubile, dunque, tra una storia fatta di q.b. e “segretidella nonna” ed un presente fatto di ricerca e studio; un legame che emerge appieno nelle preparazioni proposte dai numerosi chef, capaci di attingere dai ricordi per una rilettura attuale di ricette altrimenti destinate a sparire. 

Nastri di partenza in via Annunziata, nel cuore della cittadina, per un tour goloso tra stand di piccoli artigiani del gusto locali e fuori regione, ristoratori storici e nuove promesse accumunati dal desiderio di presentare una nuova era di quest’angolo della provincia laziale dalle indiscusse potenzialità. 

Si scoprono così micro-realtà produttive, che colpisco per il coraggio di avviare un progetto di vita nel settore agricolo in un’epoca così peculiare, ricca com’è di grandi cambiamenti climatici e tensioni politiche. C’è chi si dedica alla viticoltura, come Stefano, titolare della Tenuta Pecorini alle porte di Spigno Saturnia, che porta nel calice un’espressione giovane ma promettente del terroir; Silvia di Silviae, intraprendente imprenditrice desiderosa di evidenziare l’affascinante variabilità dell’Itrana tra territori ed altitudini; Francesco di Masseria Zenobio, altro giovane interprete dell’olivicoltura pontina, con ilvalevole obiettivo di dar lustro ad una tradizione secolare di famiglia. 

Ricchi di brio i “nuovi nati” in casa Rude, il cocktail bar e club con sede a Gaeta e Terracina, che ha saputo racchiudere in bottiglia i grandi classici della mixology: dal Daiquiri allo Spritz, passando per il Gin Tonic, una soluzione ready to drink peraccompagnare l’ora del tramonto all’insegna della qualità.

Giovani menti e fermento tra vigne e campi, quindi, disegnano i confini di una new generation che ritorna alla terra prendendosene cura e che cerca, trovandolo, supporto nella rete dei molti ristoratori sensibili, i quali diventano così ambasciatori di questo cambiamento. Anche tra forni e cucine, si assiste ad un piacevole blend tra vecchia guardia, seconda generazione di insegne storiche e realtà neonate. 

I finger realizzati dai locali aderenti all’iniziativa, tra proposte più tradizionali ed altre più avanguardiste, hanno offerto uno spaccato chiaro e divertente della gastronomia tipica di una cittadina dasempre divisa tra il mare e l’entroterra. Così la focaccia con scarola e alici del Golfo marinate dallo chef di Casa Giò è quintessenza dei vicoli di Gaeta, tra i profumi di tiella e la brezza del porto; il rocher di baccalà di Enzo Maffellotti è una rivisitazione di un grande classico delle tavole locali. Scirocco Bistrot stuzzica il palato aggiungendo un tocco di Oriente ad unafocaccia homemade con un topping capace di unire territori lontani. La polpetta di boga, con crema di provola e cipolla di Tropea in agrodolce di Marelì è al tempo stesso ode al pesce povero e tributo alla cucina dei pescatori, impreziosito dalla giovane mano tra i fornelli.

Molti anche gli showcooking, con numerosi ristoranti alle presecon i primi piatti: se Casa Giò ha prediletto una chiave innovativa per ricette classiche con le creazioni di Pasta Indipendente (piccolo pastificio di Gaeta attento alla selezione dei grani e alla filiera corta), gli altri ristoratori hanno optato per una versione più schietta della gastronomia gaetana attingendo alla pluralità di formati de La Fabbrica della Pasta di Gragnano.

Una giornata ricca di stimoli e di scoperte, che svela il “nuovo passo” di Gaeta, con capaci interpreti e custodi del ricco patrimonio enogastronomico e culturale. Una città in crescita, con l’energia e il saper fare propri di un popolo a cavallo tra il mare e la montagna.

 

Produttori

Pasta Indipendente, pasta

Fabbrica della Pasta di Gragnano, pasta

Masseria Zenobio, olio extravergine di oliva

Silvae, olio extravergine di oliva

Zangrilli, olio extravergine di oliva

Passione iberico, salumi

Scherzerino, salumi

Caseificio Antonio Jemma, latticini

Izzi, liquori

Gin Monochrome Filette, gin

Acqua Filette

Villa Matilde, vini

Donato Giangirolami, vini

Tenuta Pecorini, vini

Pileum, vini

Tre Cancelli, vini

Cincinnato, vini

Contini, vini

La Petricia, vini

Rallo, vini

Fattoria la Rivolta, vini

Le Macchie, vini

Casale del Giglio, vini

Campolavico, vini

Poggiomasso, vini

De Sanctis Bio, vini

Masseria Frattasi, vini

Cantine S. Andrea, vini

Torre in Pietra, vini

I Lori, vini

I Cacciagalli, vini

Vestini Campagnano, vini

D’Ausilio, vini

Cantine Moio, vini

Aia delle Monache, vini

Cantina Barbato 1907, vini

Casa Vinicola Ciccariello, vini

 

Locali

Scirocco Bistrot

Casà Giò

Bless

Pizzeria del Porto

Dolia

Tredici

MOB

Rude

Marimo

Stato Brado

Bar La Villetta

Attimi Ristorante

Gretel Factory

Donna Nina

Marelì

 

Distribuzioni e altri Operatori

ADD, distribuzione

John Wine, distribuzione

Sviluppo Horeca, distribuzione

Liguori Contract, arredamento

Stone Soluzioni Creative, agenzia di comunicazione e branding

 

Manuela Mancino

Manuela Mancino

Dopo una laurea in Economia e Finanza ed un parallelo percorso in ambito enogastronomico, mi dedico professionalmente al settore food&wine, unendo un’anima da “ricercatrice” e una forma mentis...