Riceviamo e pubblichiamo il contributo di Gabriele Bianchi

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Lo studio e la tecnica sono linfa vitale per fare questo mestiere, ma ascoltare il cuore avendo dei valori trasforma il mestiere in arte, l’arte del cameriere. Benvenuti amici e lettori di Food Makers. Da oggi inizia la nostra avventura alla scoperta dei magici valori per fare e affrontare il mondo della sala.

Oggi vi spiego la importanza di conoscere se stessi per affrontare il mondo della sala. Qual è la mission più importante per noi camerieri e operatori di sala?  Far passare un’esperienza al cliente, un momento indimenticabile. Riflettendo mi sono detto come faccio a regalare queste emozioni, se non parto conoscendo me stesso?

Avevo iniziato facendo degli extra all’enoteca Pinchiorri (una delle mie prime esperienze). Quel giorno ci fu una mattinata difficile, mi ritrovai davanti allo specchio e scoppiai in lacrime perché avevo commesso degli errori, non mi vedevo perfetto, non mi sentivo a mio agio.

Però guardando lo stesso specchio mi ritrovai a fare una riflessione con me stesso, trovando la forza di capire che solamente accettando i pregi e difetti della mia persona sarei riuscito a regalare emozioni, creare un’esperienza al cliente.  Da quel giorno è diventato un allenamento quotidiano. Tutte le mattine mi confronto con lo specchio per capire i miei punti forza, cercando di migliorarmi e accettarmi. Movimento del corpo, postura, la camminata da punti deboli sono diventati punti vincenti per iniziare a essere cameriere con un po’ di sicurezza in più. Perché in fondo quando si sta bene con se stessi, puoi dare un servizio con il sorriso e stare concentrato sullo studio di nuove tecniche pratiche.

Secondo voi dopo questo primo piccolo passo mi sentivo un #Cameriere100x100? Assolutamente NO! Seguite l’articolo di Febbraio per scoprire altri punti fondamentali per affrontare il mondo della sala, attraverso la persona.

La sala è fatta di persone. Le persone hanno dei valori che possono trasformare un servizio in arte.

#SiRiparteDallUmanità

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Gabriele Bianchi – Classe 1995, originario di Cecina, Toscana, il diploma all’istituto alberghiero <> di Rosignano Solvay, Livorno, inizia il suo percorso di formazione sul campo presso l’Enoteca Pinchiorri (3 Stelle Michelin), a Firenze, da Annie Feolde e Giorgio Pinchiorri. Tra le sue esperienze più significative quella di Luciano Zazzeri al ristorante la Pineta (1 stella Michelin) di Marina Di Bibbona, Livorno. Gabriele Bianchi continua il suo viaggio al Carlton Hotel Di St Moritz, Svizzera cui dentro il ristorante gourmet Da Vittorio (2 stelle Michelin) , dopo a Bergamo sempre per la Famiglia Cerea nel Da Vittorio (3 stelle Michelin) . Dopo Villa Crespi (2 stelle Michelin) di Antonino Cannavacciuolo sul lago di Orta (NO) e al confusion di Italo Bassi (1 stella Michelin) a Porto Cervo. Oggi è maitre presso il Ristorante Marconi (1 stella michelin) Dei fratelli Mazzucchelli già noto a Bianchi per una collaborazione passata di un anno . Gabriele è anche sommelier fisar, è tè sommelier. Noto per i suoi abbinamenti con erbe e tisane, succhi di frutta e caffè. Inoltre sta scrivendo anche un libro <>. A soli 25 anni già insegnante in diversi istituti di alta formazione.

Redazione Foodmakers

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