Enrico Schettino, fondatore di Giappo Sushi Bar, una delle realtà imprenditoriali più innovative viste in Campania da molto tempo a questa parte. Ad oggi ci sono 18 ristoranti in tutta Italia, l’idea è quella di presentare al cliente una ristorazione giapponese tipica con influssi fusion, ma che sia al tempo stesso easy e di qualità,

 

Da dj ad avvocato ad imprenditore, com’è stato il passaggio?

Complesso, ma necessario per la mia realizzazione personale. Bisogna seguire la propria indole e le proprie passioni se si vuole raggiungere la felicità. Il successo ed il guadagno sono una conseguenza.

Hai portato a Napoli il sushi, come nasce questa passione?

Ero giovane, sportivo e salutista, all’estero mangiavo solo questo. In Italia non c’era un sushibar dove potessi mangiare sushi spesso, anche a domicilio. Quando ho realizzato Giappo, il pay off è stato da subito  SUSHIBAR, TAKE AWAY & DELIVERY. Molti mi chiedevano: che significa delivery? 

Ci racconti come rendere sicuro il vostro prodotto?

Il nostro prodotto è sicuro! Abbiamo fornito sushi ad oltre 1 milione di clienti, di tutto il mondo. Soprattutto negli aeroporto, a Napoli e Torino, abbiamo ricevuto controlli quasi quotidiani, per anni. Da qui è nata una estrema preparazione del mio personale, nel garantire standard di sicurezza totalitari. Li trasmetto da anni anche a tanti chef e proprietari di ristoranti giapponesi, che vengono a Napoli da tutti Italia per frequentare la nostra la nostra Academy. Se vi riferite a come rendere sicuro il delivery in questo periodo di pandemia, beh la risposta è semplice: non sono io a dirlo, ma è l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad aver dichiarato che il virus non si trasmette tramite i cibi, crudi o cotti che siano. Ciò che si deve garantire in totale sicurezza è quanto ruota intorno alla preparazione di qualsiasi cibo e come viene fatta la somministrazione o la consegna del prodotto. E, questo, lo abbiamo sempre fatto, a prescindere dal Covid 19.

 

18 ristoranti in 11 anni,per due anni la migliore attività dell’aeroporto di Napoli e siamo arrivati anche all’aeroporto di Torino, qual è il segreto del vostro successo?

Professionalità, giusto rapporto qualità prezzo, velocità nel servizio, qualità estrema e sicurezza. Al Giappo puoi provare delle specialità da ristorante di lusso, spendendo il giusto.

 

Cos’è la Giappo academy?

 E’ una scuola nata 3 anni fa, unica in Italia con certificazione della Gambero Rosso Academy, in cui abbiamo avuto oltre 50 chef docenti italiani e stranieri.

Formiamo chef professionisti con corsi della durata di 2 o 3 settimane, o chiunque voglia degustare i rolls preparati da se, durante piacevoli incontri di sole 3 ore!

 

Prima del Covid 19 avevi aperto Giappoke, ci racconti cos’è?

Ci ho lavorato per oltre 9 mesi. L’inaugurazione è stata fatta il 4 marzo. Abbiamo chiuso l’8 marzo! Un format innovativo e trasversale, che spazia delle poke bowl hawaiiane, alle tartare fusion, dai tacos ai Bao Burger, degustando smoothies alcolici o analcolici, centrifugati o the speciali. Tutti i giorni ci arrivano richieste su quando riapriamo, per poter venire a provarlo!

 

Che cosa ti ha stregato della cucina giapponese?

La semplicità. Non ho mai digerito i piatti tipici della tradizione napoletana. Ho escluso la carne rossa da oltre 12 anni. Ho una lieve intolleranza al glutine. Quando ho scoperto la cucina giapponese, ho capito che era perfetta per il mio palato e la mia dieta. Prima che qualcuno mi corregga, so benissimo che la carne rossa è parte integrante della cucina giapponese, come l’eccellente Kobe, unica cosa che non mangio, e che, originariamente non rientrava nella cucina tradizionale giapponese.

 

Hai detto il sushi è uno stile di vita, in che senso?

Questa domanda l’ho letta dopo aver già risposto alla precedente! Beh, il mio è davvero uno stile di vita. Da quando mangio cibo giapponese, sono molto più in forma. D’altronde i giapponesi sono il popolo più longevo al mondo, e da poco la dieta giapponese è stata dichiarata come più salutare rispetto alla dieta mediterranea, che, nel tempo, ha perso gran parte dei suoi originari benefici.

 

Ma sei napoletano doc, oltre al sushi, qual è il piatto che preferisci?

Mi spiace dirlo, perchè amo la mia terra. Ma non bevo neanche il caffe! Adoro i piatti semplici: ora ho realizzato una ricetta con gli shirataki e la colatura di alici di cetara, provatela, è molto light!

 

Hai sicuramente altre idee in ballo, ci puoi dare qualche anteprima?

Nella mia vita ho avuto tante idee, e ne ho realizzate una piccola parte. Ho gestito la terrazza dell’Arenile di Bagnoli, partecipando alla creazione di eventi e concerti storici. Ho gestito uno dei primi discobar della movida di Napoli. Ho aperto un portale di comunicazione, disconapoli.it, che aveva migliaia di iscritti ed è stato definito il precursore di fb. Ho avuto un’agenzia di comunicazione e managment artisti. Ho fatto il dj per 20 anni e l’animatore Valtur per 3 stagione, fino a diventare formatore del mio settore e vincere come miglior nuovo animatore dell’anno. Conosco bene come la gente vuole divertirsi, cosa cerca, come creare l’atmosfera giusta, che ingredienti mixare per avere il suono perfetto. Adoro gioire insieme alla gente, godere con loro dei piaceri della vita (quelli legali). Per questo ho smesso di fare l’avvocato, in cui convivevo con i problemi delle persone. Il cibo è l’unico piacere che soddisfa tutti, e può avere infinite sfaccettature. In questi 12 anni in cui mi sono dedicato completamente alla cucina, ho assaporato cosa vuol dire godere del buon cibo, ma sono solo all’antipasto. Arriverà il primo, il secondo…

Come vi state apprestando ad operare dopo il si del Governatore alla riapertura del delivery?

Giappo fa delivery da 12 anni. Sappiamo già cosa fare, perchè lo abbiamo sempre fatto, in estrema sicurezza. Le cucine sono a vista, garanzia massima di pulizia e regolarità delle procedure. I guanti: beh li hanno sempre utilizzati i nostri chef, ora dovranno utilizzare anche mascherine e rispettare distanza minima. Il prodotto viene inserito in box a norma direttamente in cucina dagli chef e trasferito in box termici che garantiscono la catena del freddo attraverso personale nostro dedicato, che verrà termomisurato quotidianamente, fornito di guanti e mascherina, in autovetture dedicate, sanificate come i locali. Al momento della consegna, il box viene lasciato all’esterno dell’abitazione, in modo che possa essere sanificato anche dal cliente che potrà prenderlo con guanti, evitando così qualsiasi contaminazione. Così come già avviene per una normale spesa consegnata a domicilio

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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