All’ombra del vulcano non è soltanto l’inizio di un nuovo anno ma è anche l’avvio di un altro mandato per il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Etna DOC, si apre così il sipario verso un triennio di obiettivi e sinergie.

Francesco Cambria è il nuovo presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC e riceve dalle mani del già past president Antonio Benanti la gestione di un areale innegabilmente vocato, vivace e soprattutto in crescita.

Eletto dall’Assemblea dei Soci con votazione unanime, l’amministratore della cantina Cottanera piloterà un CdA formato anche da Seby Costanzo di Cantine di Nessuno, Irene Badalà della omonima azienda, Marc De Grazia di Tenuta delle Terre Nere, Federico Lombardo di Monte Iato di Firriato, Marco Nicolosi Asmundo di Barone di Villagrande e Graziano Nicosia dell’omonima cantina.

«Quando sono entrato nell’azienda di famiglia ho deciso tutto in una notte, mi sono trovato di colpo a dover scegliere tra la toga e la vigna – rammenta Cambria con il tono determinato che gli appartiene – era il 2008, avevo perso improvvisamente mio padre e davanti a me si è aperto un bivio al quale ho dovuto dare una risposta netta: ho messo da parte tutte le incertezze e l’indomani mattina ero già al lavoro per continuare il progetto insieme ai miei fratelli Mariangela e Manuele e allo zio Enzo».

«Questo incarico per me significa molto – continua Cambria – potremo tutti insieme continuare a lavorare al futuro della nostra Denominazione. A noi il compito di realizzare quel programma di indirizzo con scelte in grado di migliorare e salvaguardare l’immagine della DOC Etna. Vogliamo continuare quel percorso di promozione e conoscenza dei vini  vulcanici di un territorio tra i più vocati al mondo».

Il dato registrato dal Consorzio Etna DOC nei primi 10 mesi del 2021 fotografa un trend in salita con l’imbottigliato che cresce del 15%, una scalata che si lascia indietro tutti gli imprevisti di un inesorabile climate change e surclassa anche l’incognita della pandemia con tutte le sue complicazioni a strascico.

Direzione e Vicepresidenza, la voce dell’esperienza

Maurizio Lunetta è stato riconfermato Direttore, ruolo già ricoperto negli ultimi due anni. «Questo CdA ha obiettivi molto ambiziosi. Il primo è evolvere in DOCG e proiettare l’Etna nell’olimpo delle migliori Denominazioni italiane – spiega Lunetta, uomo delle Istituzioni con un un passato recente in Sicilia DOC – e poi è necessario completare il lavoro sulle Contrade, in questo percorso si inquadra anche una ridefinizione del disciplinare – ndr, appena aggiornato con l’allegato A  che mappa gran parte delle menzioni geografiche di rilievo – per poi cominciare un lavoro di zonazione e studi incrociati di cui l’Etna ha bisogno: chiarimenti sui vitigni autoctoni, approfondimenti sulle popolazioni delle varietà presenti nei vari versanti, incluse le cosiddette reliquie o gioiello che possono essere una risposta efficace alle sfide future».

Ad assumere la vicepresidenza del Consorzio è Seby Costanzo , imprenditore creativo e visionario. «L’Etna dei vini sta vivendo una stagione importante, – sostiene ragionevolmente Costanzo – l’impegno del nascente CdA del Consorzio sarà principalmente orientato a favorire la crescita della reputazione etnea che, inevitabilmente, passa per una promozione diffusa e collettiva, per l’upgrade della Denominazione a DOCG, per lo sviluppo delle professionalità in campo, per la sostenibilità e la tutela del territorio».

Irene Badalà, i “piccoli” e il primato femminile 

Il vento del cambiamento soffia dal Nord del vulcano dove Irene Badalà  guida insieme alla sua famiglia l’azienda agricola che porta il suo nome: appena 3 ettari gestiti con quell’agricoltura manuale, a tratti eroica, così diffusa sull’Etna.

Esserci non è una questione di genere, ha più a che fare con la reale rappresentatività. «Credo di essere la prima donna che entra nel CdA del Consorzio Etna DOC e questo è un bel segnale, ma ciò che conta di più per me è che potrò portare in sedi ufficiali le istanze dei microproduttori che rappresento in modo informale da diverso tempo – sottolinea Badalà – siamo un distretto di piccoli artigiani e sono certa che integrare e aggiungere le nostre intuizioni e le nostre esigenze al cammino del Consorzio sarà la svolta inclusiva che ci renderà ancora più autentici ed efficienti».

Valeria Lopis Rossi

Nata a Catania un caldo venerdì d’autunno del 1979. La naturale appartenenza etnea la rende vulcanica per osmosi: giornalista specializzata in cibo, vino, territorio e valorizzazione femminile, socia...

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