La presenza del consorzio del Chianti Classico a Napoli si è sentita forte e chiara. Nel dehor dell’Hotel Palazzo Caracciolo MGallery l’intera giornata è stata dedicata al consorzio dei produttori del Gallo Nero.

Il motivo del simbolo del gallo nasce da una legenda medievale , dopo anni di guerra sanguinosa tra la Repubblica di Firenze e quella di Siena per il controllo del territorio del Chianti, si decise di porvi fine e di determinare i confini territoriali attraverso una singolare competizione.

Ad un giorno stabilito, al primo canto del gallo, un cavaliere sarebbe partito al galoppo dalle rispettive città e nel punto in cui si sarebbero incontrati sarebbe stato disegnato il confine.

I senesi scelsero un gallo bianco e nei giorni precedenti lo preservarono da fatiche e lo nutrirono a volontà. I fiorentini invece scelsero un gallo nero che misero in una gabbia scomoda e lo lasciarono a digiuno per alcuni giorni.

Al giorno della sfida, il gallo nero dei fiorentini, ormai esasperato dalla fame e dalla gabbia scomoda cantò molto prima dell’alba e il cavaliere potè partire con un decisivo vantaggio rispetto a  quello senese.

Fu così che i cavalieri si incontrarono appena dopo pochi chilometri da Siena, nei pressi di Fonterutoli dove fu posto il confine tra le due Repubbliche.

Leggenda o no oramai il Gallo Nero è identificato in Italia e nel mondo come Chianti Classico simbolo di eccellenze e qualità.

Il territorio che è incastrato tra le colline Senesi e quelle Fiorentine ha il privilegio di avere tre DOP quali Chianti Classico per il vino, Olio DOP Chianti Classico e Vin Santo Chianti Classico. Di questo territorio solo il dieci percento è vocato a vino, tuttavia si rivela il prodotto più ricercato sul web e riconosciuto all’estero come simbolo di italianità.

Durante la giornata si sono alternate masterclass sull’olio, sui vini e banchi d’assaggio suddivisi per zone.

E sono proprio le zone con le nuove denominazioni :UGA unità geografiche aggiuntiva le novità che il consorzio presenta nelle masterclass guidate dal giornalista Paolo De Cristofaro e il presidente del consorzio Giovanni Manetti. Un recente cambio di disciplinare vedrà la sostituzione delle vecchie menzioni geografiche aggiuntive con le nuove UGA presenti all’inizio nelle etichette delle Gran Selezione dei vini Chianti Classico.

Ai precedenti 8 comuni tra i quali i famosi Greve in Chianti, Radda in Chianti, Castellina in Chianti ecc si aggiungono e si fondono altri territori fino ad arrivare alle 11 UGA quali Greve, Radda, Castellina, San Casciano, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Vagliagli, Lamole, Gaiole e Castelnuovo Berardenga. Durante la masterclass è stato possibile degustare i vini dell’annata 2020 l’ultima uscita per disciplinare ed assaporarne l’identità e le differenze.

Una menzione merita anche la masterclass sull’olio DOP Chianti Classico con la presentazione del disciplinare di produzione e i cultivar ed i blend ammessi nella DOP. Degustazione a confronto con gli oli della grande distribuzione, analisi delle caratteristiche organolettiche e scenari di abbinamento hanno accompagnato il dibattito.

Nei banchi di degustazione in cortile centinaia di persone si sono mosse tra diverse etichette, fil rouge del consorzio è stato quello di proporre i vini identitari con nerbo e sostanza a confronto con quelli di beva più immediata con acidità che stupiscono e modernizzano il sorso.

Ultima annata, riserva e Gran Selezione per ogni azienda produttrice hanno guidato gli avventori alla conoscenza più intima del territorio ed al nuovo passo verso il futuro. Il vino che nella sua DOCG prevede una base ampelografica di San Giovese in via quasi esclusiva ha saputo declinarsi in varie espressioni dovute alle diverse altitudini, tendenze aziendali e lavorazioni esperte presentando svariate sfumature di un prodotto unico al mondo con un consorzio che ben rappresenta l’elevata qualità e la ricerca.

I Napoletani hanno risposto in maniera positiva all’esposizione dimostrando la solita accoglienza calorosa e professionale grazie anche al supporto dell’Associazione Italiana Sommelier Campania, il sold out della masterclass da parte di appassionati, giornalisti e sommelier è stata la riprova di quanto il Gallo Nero attrae e soddisfa i requisiti di qualità del territorio Italiano.

A questo punto non resta che consigliarmi e consigliarvi una gita nel Chianti Classico.

Adele Munaretto

Salernitana di nascita ma Flegrea di adozione, Logopedista proprietaria e coordinatrice di un centro di riabilitazione del linguaggio per bambini; dopo i trent'anni si avvicina al mondo del vino e della...

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