L’industria vinicola italiana si conferma un motore di sviluppo per i territori, con un’attenzione crescente all’integrazione tra produzione e ospitalità. Al centro di questa dinamica si colloca la Cantina di Venosa, cooperativa leader in Basilicata, che ha annunciato un significativo piano di investimenti da 3,4 milioni di euro per potenziare l’offerta enoturistica, un passo strategico per valorizzare il celebre Aglianico del Vulture, il “Barolo del Sud”.
Il piano strategico per l’accoglienza
L’investimento è focalizzato sulla realizzazione di una nuova ala di 1.100 metri quadrati, parzialmente interrata, interamente dedicata all’accoglienza e all’ospitalità. Questo ampliamento rappresenta l’ultima fase di un processo quinquennale di riorganizzazione funzionale e spaziale della cooperativa. I lavori, che prenderanno il via a novembre, sono programmati per concludersi entro il 2027. La nuova struttura non avrà solo una funzione estetica, ma collegherà idealmente e fisicamente le due storiche unità produttive della Cantina.
Le nuove infrastrutture per l’enoturista
Il progetto prevede l’allestimento di spazi multifunzionali e di alto livello, essenziali per attrarre un target turistico nazionale e internazionale. Tra le dotazioni principali figurano una sala meeting scenografica, una sala degustazione di 150 metri quadrati, una piccola cucina di supporto e un’ampia terrazza di 400 metri quadrati. Queste aree sono pensate per ospitare eventi aziendali, visite guidate e degustazioni, elevando lo standard di ricezione dell’intera area del Vulture.
Un investimento sostenuto anche dal PNRR
L’importanza strategica del progetto è confermata dal supporto istituzionale: 1,25 milioni di euro del finanziamento complessivo sono infatti coperti da fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Questo dato sottolinea come l’enoturismo, in quanto settore capace di generare valore sul territorio e promuovere l’immagine del Made in Italy, sia considerato un asset chiave per la ripresa economica post-pandemica.
Previsioni di crescita e impatto occupazionale
Dal punto di vista economico, la Cantina di Venosa, che attualmente vanta 350 soci e 800 ettari coltivati, prevede risultati ambiziosi. L’attuale spaccio aziendale, pur nella sua semplicità, genera già un fatturato annuo di 700.000 euro solo con le vendite dirette. Con la nuova struttura, la cooperativa stima di raddoppiare il fatturato da vendite dirette e visite già nel primo anno, con la previsione di rientrare dall’investimento totale nell’arco di 6-7 anni.
A ciò si aggiunge un impatto positivo sull’occupazione locale. Il progetto prevede l’assunzione di almeno sei nuove figure professionali dedicate specificamente all’accoglienza multilingue.
La voce dell’azienda e gli obiettivi futuri
Francesco Perillo, presidente di Cantina di Venosa, ha evidenziato la maturità di questo passo: “Con questo progetto dedicato all’enoturismo ci avviamo a concludere una fase di riorganizzazione funzionale e degli spazi di lavoro che ci ha tenuti impegnati in questi cinque anni. I tempi sono finalmente maturi per un ulteriore passo avanti: far crescere le visite in cantina e, indirettamente, la presenza di turisti sul territorio.”
L’iniziativa si inserisce in una strategia più ampia che punta anche a un incremento produttivo, mirando a portare l’imbottigliato, che oggi si attesta a 2,2 milioni di bottiglie, fino a un potenziale di 5 milioni. Negli ultimi cinque anni, la cooperativa ha già registrato una crescita dell’imbottigliato del 169%.
Il valore dell’esperienza nel Vulture
L’investimento della Cantina di Venosa non è solo un progetto edilizio, ma una scommessa sul futuro della Basilicata come destinazione enoturistica di qualità. Concentrandosi su alta qualità, sostenibilità e innovazione, come ribadito dall’azienda, l’obiettivo è trasformare la visita alla cantina in un’esperienza completa e coinvolgente, valorizzando il legame indissolubile tra il vino, la sua storia e il territorio del Vulture. Questo modello può servire da spunto per altre realtà del Sud Italia, dimostrando come l’integrazione tra fondi pubblici mirati e visione imprenditoriale possa sbloccare un significativo potenziale di crescita.
