Calcagno1946 rappresenta la rinascita e l’avventura presente dello storico ed eccellente marchio del cioccolato torinese. Nato nel secondo dopoguerra con il Laboratorio di Aldo e Franco situato nel quartiere Barriera di Milano, oggi Cioccolato Calcagno è un progetto imprenditoriale, che guarda al futuro con impegno, energia e grande rispetto per Storia e Tradizione.

Abbiamo intervistato Alessandra Castelletto, Amministratore delegato della “nuova” Calcagno, nonché supervisor dell’intero processo produttivo. 

Dott.ssa Castelletto, Le chiedo innanzitutto dell’iniziativa solidale con la Fondazione Progetto Arca che durerà per tutto il 2021. Come è nata, in cosa consiste, come è possibile partecipare? 

Prende forma dal nostro desiderio di aiutare la Fondazione. Dunque, abbiamo cercato all’interno della Fondazione stessa un contatto, che per fortuna ha creduto nella nostra idea e ha appoggiato le nostre scelte in termini di prodotto da candidare. Abbiamo candidato la nostra cioccolata spalmabile, la crema Piemonte. L’abbiamo ritenuta prodotto idoneo a essere rivestito sotto forma di packaging dedicato alla Fondazione. Viene venduto appunto con una confezione particolare, un’etichetta dedicata al progetto stesso. L’abbiamo ribattezzata Crema della Bontà e a fronte dell’acquisto di una confezione di crema, Calcagno si impegna a donare alla Fondazione l’equivalente di un pasto caldo per un senzatetto.

Oggi, siamo contenti di poter dire che abbiamo venduto 5000 vasetti e speriamo nel corso del 2021 di continuare a venderne tanti e poter sostenere ancora con più forza la Fondazione. La confezione può essere acquistata al momento presso l’emporio Calcagno a Collegno (TO) oppure sul nostro store online che può essere agganciato direttamente dalla sezione notizie del nostro sito web.

Non posso non domandarLe della storia della “nuova” Calcagno1946. Possiamo dire che Lei è stata la vera artefice di quest’operazione di rinascita dello storico marchio dell’eccellenza cioccolatiera torinese? Quanti sono i soci, quali idee li accomuna?

Alessandra Castelletto, Amministratore delegato della Calcagno1946

La nuova Calcagno nasce dalla volontà di ridare vita a un marchio storico del panorama cioccolatiere di Torino. I titolari precedenti, quando hanno ceduto l’azienda, avevano raggiunto ragguardevoli limiti di età e per cui ci siamo offerti di portare avanti il marchio. Abbiamo costituito la nuova società Calcagno1946. Nella mia vita precedente, mi occupavo di consulenze in ambito informatico e organizzativo e ho deciso di mettere a disposizione della nuova Calcagno le mie competenze e il mio tempo. Perciò ho lasciato il lavoro precedente e da tre anni mi dedico unicamente a Calcagno.

Siamo 13 soci. Siamo attivi e operativi in azienda in due e gli altri ci danno una mano in termini di creazione contatti, di sostegno e di presenza all’interno dell’azienda in occasione degli eventi e di iniziative che speriamo di poter riattivare a breve. Quello che ci accomuna a livello di gruppo societario è il desiderio di fare impresa in modo sano avendo come obiettivo non solo l’utile finanziario, cosa che dobbiamo tenere sotto controllo come tutte le aziende, ma anche l’aspetto umano e la qualità della vita in azienda e il rapporto del tempo che si dedica sul lavoro rispetto al tempo che si dedica alla vita personale. Non è semplice, però questo è lo sforzo e l’obiettivo a cui miriamo. Certamente un’azienda che nasce assorbe tantissime energie e molto tempo.

“La tradizione di un marchio storico torinese sposa una nuova idea di futuro”. Ci spiega questo slogan filosofico?

La filosofia dietro lo slogan citato sta proprio qui. Cercare al massimo di creare un ambiente nel quale i dipendenti lavorino col sorriso. Fin qua ci siamo riusciti, speriamo di continuare a fare altrettanto in futuro.

Può raccontarci la carrellata di prodotti offerti? A questo proposito, come è possibile acquistare le vostre prelibatezze, in Piemonte e in altre regioni?

Siamo principalmente focalizzati su tutti i prodotti che caratterizzano un po’ la tradizione del cioccolato torinese, come gianduiotti, nocciolati, cremini e crema spalmabile. I prodotti sono acquistabili presso il nostro emporio e presso una serie di rivenditori, la cui lista aggiornata è disponibile sul nostro sito istituzionale cioccolatocalcagno.it, nella sezione “DOVE ACQUISTARE”.

Come si riparte dopo un anno terribile come il 2020? Quali sfide future attendono la Calcagno1946?

In verità, abbiamo cercato proprio di non fermarci. La pandemia ha spiazzato tutti. In particolare, per il settore del cioccolato, le difficoltà sono iniziate prima della scorsa Pasqua, per cui ne abbiamo risentito in maniera significativa, ma non solo noi. Abbiamo cercato di sfruttare al meglio il tempo in più che ci siamo trovati a dover gestire. Ci siamo portati avanti con quella che era la stagione successiva in termini di cataloghi listini e abbiamo cercato di lavorare per il futuro. Certamente non è semplice. Anche i rivenditori hanno frenato negli acquisti, perché non sanno cosa capiterà domani e quindi non è facile mettere in piedi una strategia di vendita.

Ciò non toglie che è nostro dovere e desiderio cercare di guardare in avanti con la quantità maggiore di ottimismo possibile, lavorando al nostro meglio per far sì che, superata la tempesta, saremo pronti per affrontare il mercato che verrà fuori.

 

Pietro Bruno

Pietro Bruno

Classe 1994, laureato in “Media, comunicazione digitale e giornalismo” presso la Sapienza Università di Roma. Nel 2017 ho pubblicato il mio primo saggio “È il tempo della radio in TV” (Guida),...

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