A cena da Inkiostro: reportage gastronomico di un’esperienza a una stella Michelin

Della nuova firma in cucina da Inkiostro a Parma vi avevamo parlato circa un mese fa, quando era ormai ufficiale che Chef Salvatore Morello avrebbe guidato la nuova era haute-cuisine del ristorante una stella Michelin di Francesca Poli e famiglia.

Questa volta invece cercheremo di accompagnarvi con un piccolo fotoreportage in una delle vere e proprie esperienze degustative da Inkiostro, uno di quei regali da farsi e da fare almeno una volta nella vita.

Accomodarsi da Inkiostro significa intanto lasciare fuori dalla porta un tempo sospeso e avventurarsi in un viaggio dei sensi. A predirlo è già il design del locale: lo stile minimal, i toni scuri delle pareti interrotti da tele moderne, pochi punti luce ben posizionati che illuminano la tavola bianca come fosse un set teatrale in attesa degli attori – le portate e gli ospiti – e l’ampolla di vetro con un tocco di verde floreale, a dare senso di leggerezza e relax. Tutto questo sembra lì per dirvi: “Accomodatevi in una nuova dimensione, il viaggio sta per iniziare”. Il mare, la terra, territori vicini e lontani in cui l’elemento verde e naturale è una costante. Le diverse tappe, dall’entrée al dolce, sono scandite dal ritmo preciso e sinuoso del personale di sala che presenta e cura l’ingresso di quegli abbinamenti cibo-vino espressione della cucina autentica ed elegante di Salvatore Morello.

L’attesa

  1. L’entrée – un preludio del viaggio, tra mare e terra

L’entrée è un riassunto del viaggio: una degustazione che inizia dal riso soffiato con tartare di branzino per giungere all’ostrica con granita di arancia. È una brezza marina che prepara il palato e ci lascia sognare un ritorno sulla terra ferma con le sfere di parmigiano e mirtillo, macarons al fois grois e cioccolato e la tartare di vitellone in cono croccante. Una giustapposizione interessante.

Wine pairing: Malvasia Forte Rigoni di Ariola Vini.

  1. Primo approdo – Mare e natura

Il primo approdo è un mare esotico con le freschezze verdi della natura: l’amberjack– conosciuta come ricciola – marinata in alga Nori, finocchietto, cetriolo, creme fraiche e guazzetto di mela verde. Il palato è pronto e neutralizzato per accogliere sapori vigorosi.

Special Pairing: Birra Nador, bionda artigianale di Birrificio Farnese

  1. Secondo approdo – Terra!

La composizione di terra, nel senso più nobile e stretto del termine, è come fermarsi ad affondare le dita in un terreno umido e percepire al tatto tutti gli elementi nascosti: dalle radici ai ciottoli.

Ma il protagonista è il gusto, mentre le radici e i ciottoli sono il Topinambur e un trionfo di tubero e fiori. Riempitivo e parecchio legante.

Wine pairing: Sciaddé 613, vino di melograno frizzante, “melagrana siciliana, passione emiliana” di Stirone Winery.

  1. L’incontro cosmopolita

Siamo rapiti dall’incontro fra differenti culture con il tortello adornato da capasanta piastrata con mais e puré di zucca e salsa curry. Raffinato e avvolgente.

Wine pairing: Lambrusco morbido progetto zero di Amadei.

La sosta

Il palato ha macinato chilometri e la granita di misticanza aromatizzata al gin tonic è un pit-stop perfetto.

  1. Esplorando nuovi mondi

L’internazionalità e la materia prima locale sono parte di un gioco attento di cotture: ce lo dice la pancia di agnello scottato solo sulla pelle, la cima di rapa, la presenza poco invadente del fungo dragoncello e la patata dolce americana, il tutto ben connesso dalla cremosità della salsa di peperone rosso.

Wine pairing: “Rosso” Colli di Parma 2018, blend di Barbera e Bonarda di Monte delle Vigne.

  1. Dolce Pre-finale

Una composizione di semifreddo colorata con un effluvio d’Oriente sempre presente: infatti elemento protagonista è il Tandori che accompagna il sapore di mandarino con la frutta secca e la sfera al cioccolato bianco ghiacciato.

Wine pairing: Malvasia Passito di Antonio Aldini

  1. L’arrivederci

Sfilata di piccola pasticceria con “fake nocciolina” al burro di arachidi.

Un rientro a casa armonico dopo un viaggio tra Oriente e Occidente dall’impronta minimal chic.

Martina Vacca

Classe '88, è giornalista pubblicista e progettista della Comunicazione e delle PR digitali per il settore pubblico e privato. Si è occupata di Relazioni istituzionali per l'Ambasciata del Congo in...

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