So Lunch un nuovo modo per condividere il proprio tempo, il proprio cibo, monetizzare ma soprattutto creare valore ad impatto sociale! SoLunch la startup conosciuta come “cucina diffusa“. Ho intervistato Luisa Galbiati la fondatrice della startup stessa. Vuoi sapere cosa bolle in pentola? Leggi fino alla fine.

Innanzitutto Luisa, grazie per il tempo che mi stai dedicando, e per la passione che trasmetti nel raccontarmi/ci il tuo progetto che sta pian piano prendendo piede in Italia. Nato al nord dove vivi, si sta evolvendo, scopriamo quindi di più insieme.

Come è nato il progetto?

Come spesso succede le idee nascono da un’esperienza personale che ti mette di fronte a una realtà che fino al giorno prima non conoscevi o non vedevi.

Un percorso di cambio vita (per alcuni di noi voluto con l’obiettivo di mettere le proprie competenze al servizio della società, per altri un po’ imposto) ci ha fatto sperimentare come sia difficile per chi è a casa (per mille motivi: scelte, inattività lavorativa, ecc.) mantenere relazioni sociali attive e soddisfacenti. Spesso si ha la sensazione di essere un po’ tagliati fuori. Succede anche a chi ad esempio lavora a casa come free lance.

Il disagio aumenta poi se l’aspetto economico è un po’ critico. Di contro chi  lavora fuori casa molto spesso mangia un panino in ufficio, oppure in un bar rumoroso dopo aver fatto la coda, o ancora si porta il cibo da casa (buono si ma poco pratico). E in ogni caso il portafoglio ne risente, la ripresa nel pomeriggio è pesante e il cibo non è di certo equilibrato.

Ecco la scintilla è nata da qui: come fare a mettere insieme queste due esigenze senza stravolgere la vita di nessuno, anzi migliorandola facendo quello che tutti fanno tutti i giorni solo in un modo nuovo. Da qui è nato So lunch.

Come funziona So Lunch? 

In questo video è racchiuso tutto, buona visione e soprattutto “buon cambiamento”

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Chi lavora con te Luisa? Il tuo team da chi è composto?

Il team è composto tutto da senior Luisa, Elena e Oscar. Abbiamo esperienze varie e complementari sia imprenditoriali che manageriale e di consulenza nell’ area del management, marketing e tecnica. Questo ci aiuta a tenere in considerazione tutti gli aspetti di un progetto.

Siamo senz’altro dei sognatori ma con i piedi ben piantati per terra. L.Galbiati

Sharing economy, economia ondemand, dove si posiziona SoLunch?

Direi economia ondemand è l’aspetto più vicino ai benefici che arrivano alla nostra community.

Obiettivi

Creare la cucina diffusa più grande d’Italia. Potenzialmente ogni casa può aprire le proprie porte e, semplicemente facendo ciò che fa ogni giorno, consentire a chi è a casa, ha voglia di socializzare e arrotondare un po’ e magari vorrebbe mettere una stanza su Airbnb ma non ne ha lo spazio, di ospitare alla propria tavola chi lavora elle vicinanze e vorrebbe invece mangiare come a casa. Il nostro obiettivo è di aprire in tutta Italia e molto presto in Europa tutte le cucine per abilitare scambi, dialoghi proficui, relazioni con un occhio all’aspetto economico e al mangiare più equilibrato e gustoso limitando il junck food. Dopo il social eating Solunch inaugura l’era dell’ethical eating

Crowdfunding, come, quando e perché donare? 

Il crowdfunding è stato l’ultimo dei nostri traguardi. Siamo in campagna fino a fine ottobre perché abbiamo vinto il 1 bando di crowdfunding civico del Comune di Milano che ha selezionato 20 progetti.

Entro fine ottobre su www.eppela.com/solunch è possibile contribuire.

Al raggiungimento dell’obiettivo il Comune di Milano raddoppia. La somma ci servirà per fare una piattaforma sempre più performante che possa ospitare in modo più facile e veloce una comunità sempre più ampia.

Perché donare? Perché So Lunch è un progetto sociale? Forse.

Perché è stato scelto tra i 30 a più alto impatto dalla Comunità Europea all’European Social Innovation Competition? Magari.

Perché dopo il social eating inaugura l’era dell’ethical eating? Anche.

Perché è stato considerato recentemente una delle 8 start up su cui contare… chissa.

Senz’altro contribuire aiuta a creare una comunità che consente, in un modo semplice ed immediato, di fare quello che facciamo tutti i giorni in un modo nuovo, riprendendo sani rapporti sociali e buone abitudini semplicemente intorno alla tavola da pranzo.

Come fare? Sulla piattaforma www.eppela.com/solunch (ci si può registrare oppure loggarsi con il Social login) si schiaccia il tasto contribuisci. Si sceglie l’importo e si paga con carta di credito. Se alla conclusione della campagna non verrà raggiunto l’obiettivo verrà restituito senza costi. Per noi è molto importante condividere e coinvolgere più amici possibile.

Poca dimestichezza con i pagamenti elettronici? Nessun problema: contattateci e vi aiuteremo o raccoglieremo il contributo e faremo il versamento per voi. Ma entro fine ottobre. Forza: un piccolo contributo da tante persone: l’equivalente di una birra, una pizza. L’unione fa la forza.

Cosa bolle in pentola? Next step dopo il crowdfunding senz’altro la piattaforma che abbiamo già studiato in termini di flussi e di design grazie al prezioso e costante aiuto dei primi entusiasti utilizzatori. E poi continuare a coinvolgere ambassador cioè chi, in una determinata zona, si impegna a divulgare il progetto dietro un compenso. Perché il nostro obiettivo è aprire entro il primo semestre 2017 le cucine di tutta Italia

Ancora grazie Luisa e … fingers crossed per tutto! Un progetto davvero di valore, volto a cambiare il modo di vivere le proprie pause pranzo. Eticamente corretto, socialmente utile, che dite, lo proviamo?

Redazione Foodmakers

Account della redazione del web magazine Foodmakers. Per invio di comunicati stampa o segnalazione eventi scrivere a foodmakersit@gmail.com

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1 Comment

  1. Vorrei iscrivermi
    Per ospitare gente a mangiare da me io sono a venezia come posso fare? Grazie

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