Da inizio novembre Dinette apre anche la domenica a pranzo con un ricco menù che si ispira,
come sempre, alla cucina di ringhiera con piatti casalinghi, autentici, senza fronzoli e con sapori schietti.
La sua formula di pranzo domenicale è una risposta all’italiana alla moda del brunch all’americana. Riproduce infatti il pranzo canonico della domenica che si condivideva nella ringhiera. Scegliendo il menù completo, da sei piatti, le portate sono poste al centro del
tavolo e vengono condivise tra i commensali con la possibilità di replicare le preparazioni che sono piaciute di più.
Il menù cambia settimanalmente, per cui ogni domenica le proposte sono diverse, coerenti con la stagionalità. Nella prima domenica di novembre è stato proposto un antipasto con nervetti, fagioli, sedano croccante e gnocco fritto; come primi il risotto con la zucca, taleggio e burro d’alpeggio aromatizzato alla salvia e le pappardelle con ragù di salsiccia; i secondi invece hanno spaziato tra la polenta morbida con stracchino e il polpettone alla siciliana di casa Russo
.
Infine i dolci del Pessina sono sempre serviti al banco (torte, tiramisù, panna cotta).
Il pranzo viene servito dalle ore 11.30 alle 17 e le formule sono le seguenti: 35 euro il menù completo da sei portate; 25 euro l’antipasto e un piatto a scelta (è incluso un bicchiere di prosecco di benvenuto e il resto del bere è a parte). Per i bambini il prezzo è di 15 euro.
 
DINETTE – Cucina di Ringhiera
Dinette è una trattoria moderna che da settembre 2015 ha aperto nei pressi di Corso XXII Marzo, in via Bronzetti. La novità nel suo menù sta nelle “mezze del ballatoio” che richiamano alla memoria gli assaggi delle cucine dei vicini, consentono di provare più piatti senza dover convincere (o obbligare) gli amici a dividerli, inoltre evitano inutili sprechi di cibo.
Dinette fa rivivere il clima di festa di una volta, quando la condivisione del cibo era un’usanza comune e le trattorie erano sempre aperte, dalla colazione alla cena.
L’ambiente – La parola Dinette rimanda a luoghi semplici e conviviali, come i cucinotti di campagna e quelli della barca a vela, o le cucine giocattolo di un tempo.
Lo spazio è raccolto ed ha un tocco vintage negli arredi. Tavoli e sedie, differenti nello stile, sono disposti in fila davanti a un grande bancone. Alcuni dettagli semplici riscaldano l’ambiente come il camino al centro della sala che ricorda una casa, la pubblicità d’epoca “Caffè bottiglieria” e le abat-jour retrò che alla sera illuminano con luce calda e diffusa gli angoli del locale. I proprietari, milanesi classe 1975, sono già soci di locali di successo, Dinette è uno dei proprietari dell’Elettrauto in via Cadore, mentre Filippo Leva è socio dello storico bar sui Navigli, il Tango.
Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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