Abbiamo visto diversi servizi televisivi, tramite trasmissioni come Report, come fuori dall’Italia il fenomeno del falso Made in Italy raggiunge proporzioni gigantesche. I consumatori stranieri ma ormai anche gli italiani si pongono il problema dell’autenticità o meno del prodotto che stanno per acquistare. I dati sono veramente giganteschi, infatti si stima che ogni anno 1,2 miliardi di persone acquistino prodotti ‘italiani’, ma poi si scopre che due terzi sono fake. 

Nei mercati extra UE non esistono delle norme a tutela dei marchi tipici dei prodotti eno-gastronomici dei paesi esteri. Ad esempio, in USA non c’è differenza tra olio di oliva ed olio extravergine. Una forte polverizzazione del tessuto imprenditoriale italiano del comparto agroalimentare, composto per oltre il 95% da PMI, un limitato orientamento all’export e una logistica poco sviluppata che disporre di poche piattaforme distributive all’estero, sono elementi che rappresentano un freno al valore potenziale dell’export enogastronomico che nel 2016 ha raggiunto i 38 miliardi di euro.

Una risposta a tale problema è stata data da Authentico,  abbiamo intervistato Giuseppe Coletti, amministratore delegato di Authentico

 

Ciao Pino, ci racconti le origini del progetto “Authentico”?
Ho sempre viaggiato molto per lavoro e per piacere, e ogni volta che mi trovavo all’estero nei supermercati trovavo centinaia di prodotti finti italiani. Quando amici o colleghi mi ospitavano a casa per gustare una cena “italiana” in mio onore scoprivo che sia le ricette che usavano sia i prodotti che acquistavano non avevano nulla a che fare con l’Italia. Per non parlare delle tante delusioni prese nei finti ristoranti italiani. Incuriosito dal fenomeno, ho studiato il problema e ho scoperto che i prodotti che scimmiottavano le eccellenze italiane più famose avevano un giro di affari di 60 miliardi di dollari, contro i circa 40 miliardi del nostro export agroalimentare (wine + food). E’ noto che i problemi sono il pane degli startupper. 

L’obiettivo principale è quello di creare un sistema volto al contrasto del fenomeno dell’imitazione di prodotti agro-alimentari italiani all’estero (“Italian Sounding”), ci racconti come funziona?
In questi anni abbiamo assistito a molti tentativi di promozione dei prodotti italiani originali, anche con la creazione di un marchio distintivo (The extraordinary italian taste). Tutte iniziative centralizzate, di taglio istituzionale, che hanno utilizzato come canale di diffusione qualche cena di gala e le fiere di settore all’estero, eventi dove partecipano essenzialmente buyer B2B. Siamo convinti che l’informazione sia la migliore arma per la lotta all’Italian sounding e abbiamo pensato ad una soluzione innovativa che partisse dal basso, ovvero proprio dai consumatori, cioè da coloro che effettuano le scelte di acquisto e sono tratti in inganno dai produttori esteri. Abbiamo fornito loro uno strumento gratuito ed immediato capace di aiutarli a scegliere solo i prodotti autentici dallo scaffale. Quale supporto più appropriato di un cellulare ?

[amazon_link asins=’B074DT4WZB,B00Q2KEVA2,B0744VXT1B,B072XGTG5Z’ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosava0c-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f9df0651-13f8-11e8-b0de-79e135e416d5′]

 

Ma le funzioni dell’app permetto al consumatore diventa parte attiva della lotta alle imitazioni, come?
Ogni volta che il consumatore trova un prodotto “tarocco” ha la possibilità di segnalarlo e di condividerlo sui social attraverso l’app. Tutte le segnalazioni ricevute verranno condivise con le aziende che aderiscono alla nostra piattaforma, che avranno la possibilità di conoscere i vari tentativi di imitazione dei loro prodotti all’estero ed eventualmente agire nelle sedi opportune. Inoltre cerchiamo di deviare l’intenzione di acquisto da un prodotto imitato ad un prodotto originale della stessa categoria merceologica.

 

Authentico ha promosso anche l’Osservatorio Italian sounding che si pone l’obiettivo di monitorare e analizzare il mercato dei prodotti alimentari e delle bevande non originali, quali sono i rusultati del Vs ultimo report? 
Il report ha una cadenza semestrale e conterrà statistiche ed analisi sui principali trend. Una versione privata, destinata alle aziende partner di Authentico, fornirà una bussola per indirizzare correttamente gli investimenti e gli accordi per l’export in quei paesi dove c’è una maggiore domanda della propria categoria di prodotti. Il primo report è ancora in lavorazione, in esclusiva per voi di FoodMakers possiamo anticipare che un paese dove stiamo registrando un sensibile aumento della richiesta di cibo italiano è l’IRAN. I principali prodotti ricercati sono la pasta, l’olio extravergine e le conserve di pomodoro. La domanda più frequente che ci fanno i consumatori è se alcuni prodotti italiani (parmigiano e prosciutto ad esempio) hanno la certificazione Halal.

Authentico ha anche mappato tutti i ristoranti italiani nel mondo e segnalato sulla sua mappa solo quelli che lo sono davvero, come avete svolto questa ricerca?
Siamo partiti da un progetto di Unioncamere che aveva fatto un buon lavoro di certificazione. Abbiamo rivisto uno per uno tutti i ristoranti (molti sono stati eliminati perchè avevano cambiato gestione o avevano chiuso i battenti) ai quali abbiamo aggiunto molti altri provenienti dai nostri riferimenti affidabili (non posso dirvi tutto).
Di recente abbiamo siglato una partnership con l’Associazione Verace Pizza Napoletana e questo ci ha consentito di inserire tutte le pizzerie associate sull’app. Quindi chi ama la pizza napoletana, com’è noto di recente riconosciuta dall’Unesco come prodotto dell’arte dei pizzaiuoli napoletani, potrà trovare quelle originale ovunque si trovi grazie alla nostra app.

Il 7 febbraio  a Casa Sanremo Authentico si è parlerato insieme ad esperti del mondo del Food del fenomeno Italian Sounding, è stata anche un’occasione per  fare il punto sull’export agroalimentare italiano, ci puoi dire com’è andata?

La concorrenza sleale messa in atto dal fenomeno Italian Sounding è un freno per l’export italiano che nonostante la continua crescita è ancora lontano dall’obiettivo del 50 miliardi di € fissato dal MIPAAF durante l’Expo 2015. Allo stesso tempo le aziende italiane, sopratutto le PMI, devono pensare seriamente al mercato estero anzichè concentrarsi sul mercato interno piuttosto stagnante. L’Italia è prima in Europa con 818 prodotti di qualità DOP/IGP/STG e produce 5.847 referenze alimentari. Riuscire a comunicare all’estero la vastità del nostro patrimonio agroalimentare è un’impresa molto ardua. La mission di  Authentico è supportare le aziende italiane piccole e grandi a vendere di più all’estero, a diffondere e valorizzare i loro prodotti, ad identificare con precisione il loro target ed instaurare un dialogo amichevole.  Il tutto senza però complicare i processi di confezionamento, senza costringere ad adottare nuovi codici, nuove etichette o modificare il packaging. La semplicità del nostro approccio è stata la cosa più apprezzata dalle aziende.

 

 

Avete in mente altre funzionalità da implementare?
La versione 2 dell’app aggiungerà altre possibili tipologie di scansione e un sistema di rewarding molto coinvolgente per i consumatori. Ovviamente non posso fare disclousure, posso solo dirvi che stiamo collaborando con un dipartimento del CNR per una soluzione innovativa per l’identificazione dei prodotti freschi che lascerà tutti a bocca aperta. Non chiedetemi altro e se siete curiosi scaricate subito l’app, è completamente gratis e non contiene pubblicità.

Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

Leave a comment

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.