Cosa fa esattamente Impossible Foods? Semplificando molto, potremmo rispondere che il suo scopo è produrre cibi che sembrano carne, hanno la consistenza della carne, hanno il sapore di carne … ma sono 100% vegetali. Una “finta carne” che non sarebbe lo sfizio di vegani o vegetariani in cerca di valide alternative alle loro voglie carnivore insoddisfatte, ma la risposta vera a un problema serio: con la popolazione del mondo in crescita costante, l’insostenibilità del sistema odierno di allevamenti è già stata più volte dimostrata.

La startup di Patrick Brown, professore della Stanford University ha già stuzzicato palato e fantasia di investitori del calibro di Google e Bill Gates, raggiungendo un totale di 75 milioni di dollari di investimento. Un patrimonio che Brown ha utilizzato in gran parte per creare un piccolo centro di ricerca a Redwood City, in California, in cui un gruppo di scienziati dal camice bianco studiano gli aromi e la consistenza della carne alla griglia (e del formaggio) da riprodurre.

Questo miracolo culinario è dovuto alla presenza dell’eme, un complesso chimico che contiene un atomo di ferro e che è parte integrante dell’emoglobina  e dunque del sangue. e è il responsabile di portare l’ossigeno attraverso il sistema circolatorio animale e di far funzionare il sistema linfatico vegetale. L’eme è capace di rende la carne rosata e dà all’hamburger quel classico sapore metallico e il delizioso aroma sprigionato dagli zuccheri e amminoacidi. Questa molecola, presente anche in molti vegetali, darebbe alla carne il proprio gusto inconfondibile.

Impossible Foods ha iniettato la molecola nel lievito, che è diventato una fabbrica di eme, tale processo risulta efficiente ed anche più sostenibile rispetto all’estrazione della stessa molecola dalle piante,

Dove mangiarlo? per il momento l’hamburger vegetale “impossibile” può essere gustato solo al ristorante Momofuku Nishi a New York, al prezzo di 12 dollari. Vedremo se arriverà presto anche in Italia.

Luigi Cristiani

Luigi Cristiani

Laureato in Economia, ha poi conseguito un MBA presso lo Stoà. Lavora in Enel Green Power dove si occupa di pianificazione e controllo . Dal 2010 scrive su diversi blog di economia e finanza (Il Denaro,...

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