villaggio_delle_idee

Dal 24 al 26 Novembre Il Villaggio delle Idee ha fatto tappa a Napoli per trattare il tema tra cibo e migrazione. Troppo spesso si ha la tendenza a diffidare di ciò che è diverso da noi senza pensare, invece, che una corretta integrazione rappresenta un motivo di arricchimento non soltanto in termini di risorse  ma anche di conoscenze. In quast’ottica, 100 giovani agricoltori provenienti da tutta Italia si sono incontrati per riflettere e capire come rapportarsi al fenomeno migratorio per poi generare un documento di indirizzo, serio e fruibile e a tutti, articolato su quattro tematiche diverse.

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Le tematiche:

  1. Evoluzione multiculturale del gusto: per comprendere empaticamente le nuove culture culinarie al fine di farle convivere in maniera stimolante, eterogenea e sostenibile con quelle già esistenti e ben radicate sul territorio attraverso delle nuove alleanze.
  2. Nuove frontiere per l’export: per porre l’accento  soprattutto sugli aspetti legati alla comprensione di codici culturali e comunicativi diversi e non soltanto sugli aspetti logistici e legislativi legati alla possibilità di esportare verso paesi emergenti.
  3. Filiere trasparenti: per mettere insieme in un’unica comunità produttiva tutti gli elementi della filiera: dai braccianti agli agricoltori, ai trasformatori, ai distributori per contrastare fenomeni di sfruttamento della manodopera come ad esempio il capolarato
  4. Saperi e sapori migranti: per scoprire quali competenze, tra quelle legate all’immigrazione, possono fungere da sostegno all’’agricultura italiana.

Grazie ad Alex Giordano, docente dell’Università Federico II° di Napoli e Direttore scentifico presso Rural Hack, ho avuto modo e piacere di partecipare ad uno dei tavoli di lavoro, e offrire, così, il mio piccolissimo contributo nell’ambito della discussione sulla “Evoluzione multiculturale del gusto” ed in particolare sull’importanza dell’educazione alimentare multiculturale nell’ambito scuola-famiglia. Perché, purtroppo, sono sempre di più i bambini che non si interrogano più sull’origine degli alimenti e sono sempre più restii a provare gusti e sapori nuovi.

Tre giorni e 100 giovani per rileggere la relazione tra cibo e migrazione in chiave positiva, per cogliere la bellezza della diversità e riconsiderare la migrazione non più come emergenza ma come un dato strutturale del pianeta, in un’ottica di crescita e benessere collettivo.

Tre giorni e 100 giovani per condividere e scambiare idee, capacità e competenze perché #iostocoicontadini non è solo un semplice hashtag a descrizione di un evento, ma è un’esperienza. Di quelle costruttive, di quelle significative. Di quelle belle.

Redazione Foodmakers

Account della redazione del web magazine Foodmakers. Per invio di comunicati stampa o segnalazione eventi scrivere a foodmakersit@gmail.com

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